CHEVY CAPTIVA
PHOTO BOOK
Fotografie mrlukkor, copy mrlukkor
Al volante della Chevy Captiva
Scrivere di Chevy Captiva non è per niente difficile; anzi la creatività è sollecitata dal ricordo del nostro test drive con la versione precedente che abbiamo apprezzato sulle strade dei quattro passi del Sella Ronda.
Di quell’automobile apprezzammo le doti di trazione e confort di marcia sulle dolomitiche, innevate, strade delle valli atesine.
Di questa, per ora, ci dobbiamo limitare a scrivere per le sue doti sulle confortevoli strade di pianura. La differenza tra le due versioni è molto evidente. Lo stile del frontale annuncia i grandi cambiamenti che abbiamo trovato nel suo abitacolo. Profonda la differenza percepita per la qualità. Giusto l’altro giorno <si fa per dire> durante lo shooting con il nostro fotografo notavamo come siano diverse, ed ora molto più seducenti, le soluzioni di plancia, strumentazione e materiali impiegati. La percezione visiva trova riscontro in quella tattile sfiorando il volante, gli strumenti, la leva del cambio, insomma, tutti gli accessori di bordo. Oggetti il cui design, i materiali, la funzionalità, fanno la differenza tra sentirsi bene, e comodi, in auto o guidare di malavoglia.
Della dinamica di marcia abbiamo apprezzato la risposta del motore ai bassi regimi, il cambio a sei marce ed il brio in accelerazione e ripresa. Non è una SUV con la quale ricercare il tempo sul giro, la prestazione assoluta. E’ però la macchina ideale per la famiglia tipo italiana. Comoda, spaziosa, bagagliaio capiente, di moda, la posizione di guida alta, i gadget del navi, del lettore MP3 e di quello DVD.
Senza tralasciare il fatto che si fregia di un blasone, lo scudo Chevy, che nella storia dell’automobile ha scritto pagine di notevole importanza.
TRE COSE CHE MI PIACCIONO…
1/Il frontale, molto Chevy, verticale, grande bocca del radiatore e lo stemma evidente
2/L’immenso bagagliaio
3/La plastica dei rivestimenti interni, soffice al tatto e gradevole alla vista
Aggiungo, fuori concorso, il vano portaoggetti nascosto sotto il portabicchieri dietro la leva del cambio.
…E LE TRE COSE CHE NON SOPPORTO
1/Il supporto per il braccio destro tra i sedili dei passeggeri anteriori: lo tocco ad ogni cambiata. E’ vero, però, che la mia posizione di guida fa scendere ‘raso-terra’ il sedile…
2/La scarsa regolazione del supporto lombare, mi piace affondare nei sedili; qui mi sembra di essere proiettato in avanti, verso il parabrezza
3/Lo stile del volume posteriore troppo tondengiante; non è in armonia con il frontale, questo sì, da muscle-car. Atrofici i fari posteriori, molto meglio gli occhi da lupo dei proiettori anteriori.
Da drivelife.it/Settembre 2011