Quando veleggia è fantastica. E’ una sensazione che miscela stupore di ingenua fanciullezza e consapevolezza del progresso compiuto dall’industria automotive.
Sembra d’essere sul velluto e filar via come sul tappeto volante di Aladino nei racconti delle Mille e una notte.
Sarà perché la vettura che sto guidando è grande, è premium, è nera e sto viaggiando di notte. Strade poco illuminate che fan risaltare la plancia e la strumentazione ma allo stesso tempo inducono a fantasticare mentre la Classe E 300 BlueTecHybrid sfila tra un’auto e l’altra come il soffio di una brezza leggera. Il grande abitacolo, il posto di guida comodo, generoso nelle forme e nelle dimensioni, la musica di sottofondo, una fusione di pensieri tra la meraviglia e la concentrazione per la pressione sull’acceleratore. Perché mi piace sognare e guidare apprezzando l’automobile che ho in prova. Ad ogni rilascio dell’acceleratore la Classe E veleggia entrando nella modalità “sailing”.
La prospettiva, dai fari ben illuminata, dei platani a bordo strada mostra un allungo di “pista libera”. Un lampo e dalla condotta di guida volta ad apprezzare le doti di contenimento dei consumi e delle emissioni di questo sistema ibrido, schiaccio prepotente l’acceleratore.
Distinguo ancora nella memoria le due fasi della robusta accelerazione, la prima progressiva, potente, costante ed una seconda quasi brutale, rabbiosa. Lo sguardo alterna la visione della strada ed il tachimetro. Sono già ben oltre i limiti, tanto oltre. E’ un attimo, devo frenare, in lontananza c’è il semaforo. Rosso. Meglio così. (lr)