L’OSTIENSE
FIDASSE È BENE, ‘NA CARBONARA È MEJO
IL VANGELO SECONDO LA VALLE DEL SACCO
In comunicazione, ieri come oggi, le immagini e le parole offrono un argomento, un prodotto, una politica oppure una religione secondo il volere di un committente o dell’autore.
Le religioni hanno usato immagini e parole per la promozione della dottrina e dei dogmi.
Basti pensare a gente come Giotto, Cimabue, Michelangelo.
Questo poi – viste le corrispondenze con il papa di riferimento – un marchettaro nato.
Mi stupii nei saloni di Palazzo Venezia osservando da vicino le lettere che inviava per i solleciti dei pagamenti per il lavoro della Cappella Sistina.
Una mostra, inizio secolo duemila molto divertente ed istruttiva, vero AMG?
Si, non ero solo e non ero con una macchina di Affalterbach dentro Palazzo Venezia.
Ora non è diverso, tra politica, religione e prodotti i mezzi di comunicazione, giornali, radio, tv, telefoni, la ragnatela, sono invasi da immagini e parole.
Qui non si fa eccezione e come sempre immagini e parole pur raccontando la macchina ed un quartiere di Roma, l’Ostiense, lasciano alla fantasia di chi guarda ed ascolta la ricerca del vero significato nascosto tra una clip e l’altra e nella narrativa.
Del resto la Basilica non fu edificata per far lavorare i morti di fame sotto il papato bensì per glorificare qualcuno.
Che poi questo qualcuno sia stato seppellito sotto l’altare, come racconta la narrativa della clip, è altrettanto significativo della comunicazione dell’epoca.
Prima il potere temporale, poi la spiritualità.
Liberi di pensare, però, che anche l’altare rappresenti un momento di spiritualità con l’avvicinamento alla divinità. Sempre quella secondo il commitente, però.
Pensate che i pellegrini per l’Anno Santo del 1300 avessero in mente divinità straniere?
Al massimo erano terrorizzati, appunto, dai racconti delle Crociate, 1095|1291 e dalle stragi di Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb. (“Onore della fede o rettitudine della vera fede”)
Divertente, faticosa la post produzione.
Mi sono divertito, anche ridendo sotto i baffi per i diversi significati che possono intendere immagini e parole.
L’idea però è quella di proporre a chi perde tempo davanti alla TV qualcosa che sia, almeno, gradevole.
Non chiudo certo con un’affermazione del tipo “sono contento di essere arrivato uno”, non mi parlo addosso perchè non c’è alcuna certezza che questa clip (e le altre) siano davvero così gradevoli.
Ne’ possa piacere come io veda Mazda CX-30 ed il quartiere Ostiense.
E soprattutto perché tutto è perfettibile, si può sempre migliorare, sperimentare, cercare un limite, tentare di raggiungerlo, qualche volta superarlo nella consapevolezza che poi ce ne sarà un altro.
La perfezione è irragiungibile ma tentare di avvicinarla
è nelle umane sfide e competenze.
La fotografia della CX-30 in pagina ne sia un esempio, piccolo e banale forse.
Già la fotografia è una alterazione della realtà anche solo pensando al cambio delle dimensioni: bidimensionale rispetto ad una realtà tridimensionale. Qua poi, a parte il lavoro di spazzino per levare tutto lo sporco del piazzale, le erbacce* ed i mozziconi, ho cancellato (Ps.24) sia le fermate dell’Atac sia il palo che sostiene il cartello, ora galleggiante nel vuoto.
*Qualcuna l’ho lasciata, fa’ colore e testimonia il degrado di un piazzale dietro il Ministero della Sanità. Pensa te fosse stato un altro ministero, che so’ quello dell’Istruzione.
Nel nome la missione.
“Onore della fede”
Significato del nome: Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb