SUBARU XV, MEMORIES
2019, memories
IL LUPO
Alla XV, alla Subaru XV, era abituato.
Da tanto. L’aveva posseduta in tutte le versioni sin dal lancio.
Quando, tra l’altro, montava un eccellente motore a gasolio boxer di derivazione dalla Impreza, quella vera.
I cento cinquanta cavalli erano un bel tirare, con la Impreza.
Forse le prime XV ne avevano un po’ meno. Ora non ricorda e non gli va di andare a controllare.
Forse ne aveva 120.
Una cosa del genere ma abbinata ad una meccanica eccellente ed alla trazione integrale per “Lui” la musica era sempre la stessa.
Andare a rompere i coglioni a quelli più grossi e bagnargli il naso in forza di più fegato in curva e classe nella guida.
Cazzi loro.
Con l’avvicendarsi dei modelli la storia di Subaru XV ha in qualche modo segnato la sua storia.
Memorabile la festività dell’anno per eccellenza, il natale (minuscolo, oggi gira davvero male) dell’anno del cazzo quando alle due del pomeriggio del venticinque invece di stare con le zampe sotto il tavolo come tutti i borghesi del cazzo, “Lui” guida la Subaru XV 620 Nanometri, ovvero Arancione, verso i suoi amati panorami.
Abruzzo, Campo Imperatore.
Un bel set fotografico, decisamente più divertente di tanti altri.
Segnato da una discesa a valle in piena notte di plenilunio solo perché sulla neve c’erano orme fastidiose.
“Lui” non era nello spirito di prendersi spaventi.
Non sarebbe successo niente, fintanto che fosse stato in macchina.
Ma avendo a che fare con scatti di quaranta secondi di posa non gli andava di avere qualche fastidio.
E c’erano pure quegli ululati del cazzo.
Notte in stazione di servizio a Barisciano e poi, verso le cinque, quindi ancora con tanto buio di nuovo in quota a fare le foto dell’alba.
Posti amati per la loro bellezza.
E per altri versi posti dove farsi del male da solo.
Ma già allora l’indifferenza regnava sovrana.
Quindi nessun problema.
Anzi, alla verifica, appunto indifferenza totale.
Le foto?
All’amico di Milano sono piaciute.
Meglio.
Tra quelle foto della 620 Nanometri e queste della XV rossa ci sono dodici mesi, più o meno.
Stessi posti, stessa indifferenza.
La differenza: gli orari.
Dall’alba al tramonto la rossa
Dal tramonto all’alba la 620 Nanometri.
Poi “Lui” decise di tornare a valle ed iniziare la sua caccia in solitario.
Come un Lupo.