300 SLR S
Il fatto di ieri, la scomparsa di Stirling Moss (RIP) ha unito al dispiacere per la scomparsa di un grande campione, la melanconia del ricordo delle Mercedes. Quelle Mercedes che non erano guidate dai cafoni di oggi. Quelle Mercedes di prima della Classe A. Che peraltro pur segnando la svolta verso il profilo di oggi, generalista di lusso, era ancora una gran bella Mercedes. Non altrettanto si può dire di tutto quello che è arrivato dopo, quando i compromessi industriali di mantenimento dei costi hanno abbassato il pregio e la qualità delle Mercedes. Perché per comprare, oggi, una vera Mercedes si deve iniziare a pensare ad una Classe E. Che non è esattamente un’automobile dal costo contenuto. E non intendo una E200 o giù di lì. Intendo frazionamenti superiori ai 4 cilindri. Ma li fanno ancora? No? Allora c’è solo l’otto cilindri da montare nel cofano di una vera Mercedes. Tutto il resto è acqua calda per il cliente coglione che crede alle bugie del marketing. E non è, questo, un attacco a Mercedes, è la constatazione della realtà. Ed il principio vale per tutti: Audi (questi poi…) BMW ecc ecc. Quanto costa una Porsche? Un botto di quattrini? Ecco allora sì che ti compri una Porsche. Una Mercedes a meno di trentamila? MaDDDDai, meglio il prodotto di un “vero” generalista. Opel, tanto per restare in Germania, ad esempio. Buon bilanciamento del rapporto tra i soldi e ciò che compri. Non per niente Opel, e se la batte con VW, con un modello è in vetta alle classifiche di vendita in EU.Ed allora che c’entra questo con la 300 SLR S, W196? C’entra perché quella era la Mercedes. Guardatevi la clip storica e cercate di immaginare 300 cavalli sulle strade del 1955 in Italia, basti osservare con quale scioltezza Moss conduce la vettura. Bravo lui, certo, una gran macchina la 300 SLR S.
©Mercedes-Benz AG / per fotografie e video