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SUBARU XV e-BOXER

BREVE STORIA

BREVE STORIA, SUBARU XV e-BOXER / ©lucaromano

©lucaromano

SUBARU XV e-BOXER, SUPERSNOWMOON,
FEBRUARY 2020

SUBARU XV e-BOXER, SUPER SNOW MOON / ©lucaromano

ALBUM DI FOTOGRAFIE

L’ansia di creatività prende quando hai girato mezza Italia, tutta in realtà, e ti accorgi che hai fotografato tutto. Non è presunzione. E’ constatazione. Ad andare in un posto figo e mettere la macchina in posa sono bravi tutti. E’ solo storia di soldi e forse di capacità di trovare un set “gradevole”. La vera sfida alla creatività ritengo sia quella di fotografare in modi sempre diversi una vettura dove sono state già fotografate altre automobili. E’ in questo caso che il fotografo si deve spremere anima e cervello per trovare qualcosa di nuovo. E poi c’è il culo, come nel caso della foto di apertura del post. Di notte, anche prima del Covid.19 di autobus in giro per la città non è che ce ne siano molti. Ergo, quello scatto e “puro culo”. Ora, vettura, colori, luci… irripetibile.

La ricerca è tanto più facile se la macchina da fotografare è quella giusta. Un modo elegante per dire che con “certe” macchine, scomode da guidare, odiose nel loro vestito di marKKKKeTTTing attribuito dagli scienziati fotonici, non c’è storia. Poi il lavoro è lavoro e quindi si fotografano anche i laminati industriali. O le porcellane per i sanitari.

In questo caso, la Subaru XV e-Boxer ti passa la voglia di scendere dall’auto. Da sempre innamorato della loro dinamica di guida/marcia trovo l’equilibrio mentale per lo scatto quando sono al volante di queste automobili. Mi piace la sensazione che lo sterzo trasmette durante la marcia. E’ fluido, passa alle mani l’idea di docilità, agilità, prontezza. E poi c’è la trazione integrale permanente. Ti avventuri dove con una anteriore o una posteriore non arrivi. E non intendo di sterrati, sabbia, neve o ghiaccio. Dico di asfalto asciutto o, meglio, bagnato.

Un unico vero problema: trovo subito il limite. E per non far stranire qualcuno non cerco di oltrepassarlo. Mi basta guardare i quadrante con tutte le lucine che si accendono come per dire: “Ma che cazzo stai aFFà”.