ESTRATTO DA
“IL LIBRO, EPISODIO L’ATTENTATO”
La DS 3 Crossback gira e rigira per le sue strade preferite. Il semaforo che da’ il via libera all’ingresso in città dalla Pontina anche questa notte è rosso.
Due macchine a destra.
La corsia della pole position è libera.
“Uff, non mi va”.
“Questa volta me la faccio piano piano, non è possibile che non riesca a resistere all’affondata di destro”.
E mentre lo dice si sporge leggermente a destra e con l’indice della destra seleziona la modalità “Sport”.
Sarà compact SUV ma i francesi gli han voluto dare il piglio sportivo.
E con 150 cavalli – per come guida “Lui” – è meglio passare da “Confort” a “Sport”.
I guanti in neoprene serrano l’immancabile Toscanello.
Un’ultima aspiratina mentre la frenata si fa più decisa per allineare le anteriori appena fuori della striscia bianca sotto il grande impianto di semafori che segna la linea di partenza. 😉 Chi “guida” sa.
Meglio avere tutte e due le mani libere.
In certi casi.
“Sto cazzo di pulsante perché l’hanno messo al centro. Sulla DS 7 Crossback con il tunnel alto era comodo, qui me tocca sempre cercarlo col lanternino”.
E c’è sempre la possibilità di tirare il freno di stazionamento.
Vero Marco?
“Uff, pure bagnato. Ma proprio ora deve fare sto schifo di tempo, ora che mi serve la luce per le foto e le sequenze… cazzo”.
Del COVID19 ancora non si parlava. Almeno nei fatti che la questione ha assunto a Marzo. E chi si muove più. Si scrive. Certo la creatività è più difficile e spesso sfocia in racconti crudi. Ma non penso sarebbe stato diverso. In ogni caso:
#IOSTOACASA
Tanto sempre da “casa” ho lavorato. Dallo studio ma sempre da “casa”.
I due a destra non sono degni di considerazione, meglio.
“Lui” non ha voglia di sfide notturne con il deficiente mezzo ubriaco o impasticcato che pensa d’essere Lauda a Roma.
Quelli con le BMW 1 e le piccole Audi sono i migliori: teste di cazzo laureate a Monaco ed Ingolstadt.
Se poi becchi il rincoglionito coi soldi e la fighetta nuova in fianco, la situazione peggiora notevolmente.
La voglia di far vedere che oltre ai soldi per la A6 allroad sanno anche guidare fa dei danni extra-planetari.
Qualcuno direbbe “tanta roba” per sottolineare quanto so’ deficienti e patetici. Quella gli sta in fianco solo per i centimetri della sua Platinum mica perché sa guidare.
Meglio che quei due siano persone normali, non c’è storia con loro, forse questa è la volta buona che “Lui” lascia perdere quell’allungo in salita con una destra da pieno facile facile ma seguita da una sinistra, con semaforo nel bel mezzo, in piena contro-pendenza.
Una curva niente male, anche cieca in uscita, quando se alzi di botto o c’è il telaio o ti schianti sul lampione.
Il primo della discesa verso la Nuvola.
Un bell’allungo con una sinistra da fare dopo una decisa, brutale, secca staccatina per infilare il muso sul rail riaccelerando forte per far sgusciare la DS 3 Crossback dalla curva verso l’altro rail.
E staccare di nuovo per infilare il semaforo ed attraversare la Colombo per arrivare al bar del caffè delle quattro.
Di notte.
Quando lì dentro trovi una ventina tra Polizia e Carabinieri.
Ed un ricco assortimento di merce: puttane, trans, trav, e omosex.
Ubriachi e barboni.
Netturbini (sorry operatori ecologici), guardie giurate.
E quelli delle ambulanze in attesa che qualche coglione ubriaco si sfracelli sulla Colombo.
Come spesso accade sulla quarta in uscita, quasi davanti alla Nuvola.
Se non hai calibrato la sequenza precedente lì t’ammazzi.
Infatti.
Ci si sono appena ammazzati.
Con una Matiz.
Ma che cazzo facevano.
Questa è la Vita di notte.
Per voi che non la conoscete come me.
Per voi che dormite i sonni dei giusti.
E, quello, è l’unico bar aperto di notte, rifugio per un attimo di conforto, un caffè, un panino, un tramezzino, una Coca-Cola. 2 Chiacchiere con chi lavora alla cassa ed al banco. Anche, spesso, di automobili.
Per chi è sempre in cerca di qualcosa per migliorare uno scatto, trovare una inquadratura nuova. Per chi crede nel proprio lavoro, per chi ama la fotografia e vuole la perfezione. Per chi è alla ricerca della creatività, dell’ispirazione.
Per chi non vuole dormire la notte.
Perché la notte fa paura.
E addormentarsi pure.
Ecco la sfida è la peggiore: resistere a se stessi e non cercare, per l’ennesima volta, di trovare il proprio limite.
Anche perché la prossima volta oltre la imbardata controllata dall’elettronica c’è il lampione dopo il semaforo.
Altrimenti,
poi dicono…
…che io sia uno sfascia-macchine.
Non è aria, non posso permettermelo.
A Milano sono già abbastanza “noto”, vero AP?