LAMBORGHINI MIURA
UNA FORTE ATTRAZIONE
CHE SCATENA IL DESIDERIO
DEL POSSESSO
drivelife / vimeo, puntata del 16 LUGLIO
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di LUCA ROMANO
DURATA, 01’46”
IN TV CON DRIVELIFE DEL 16 LUGLIO 2016
(da drivelife per TV del 16 LUGLIO 2016, approfondimenti) – LAMBORGHINI MIURA, 01’46” / START @ 05’00” – – Non scomodiamo illustri figure della storia dell’automobile italiana, non serve per raccontare del successo della Miura. Come “medio-man” credo sia sufficiente il mio parere. Anche perché – sono certo – è di facile comprensione e vicino al pensiero comune. Gli automobilisti, ieri ed oggi, sono tali e non agguerriti ed affermati critici “visuali”.
Quando venne presentata a Ginevra nel 1966 c’era in me sufficiente capacità intellettiva per apprezzare un’automobile del genere che – infatti – divenne subito l’auto dei sogni, non solo i miei, perché un’auto così non si era mai vista.
Neanche tra le supersportive di allora, Ferrari e Maserati. Era il futuro che, disegnato da Marcello Gandini, arrivava prepotente nel mondo dell’auto. Indimenticabili, rari in quei tempi, i passaggi di una Miura. Ma quando passava era il fascino che sfrecciava sulla strada.
Bassissima, ancora oggi nel suo anniversario di 50 anni portati magnificamente, è sottolineata la sua ridotta, ridottissima altezza da terra, 13 centimetri e mezzo per un complessivo di soli 105 centimetri. Un’auto così era prodigiosa.
A suo tempo polverizzò la concorrenza, il dodici cilindri a “V”, centrale posteriore, quattro litri, in blocco unico con cambio e differenziale (altro prodigio tecnico) erogava una potenza di 350 cavalli e permetteva di raggiungere velocità stratosferiche (allora) con la punta a 280 Km/h.
La storia racconta che i progettisti furono ispirati dalle grandi corse di durata, la 24 Ore di Le Mans rivaleggiava con la nascente Formula 1 per il seguito di appassionati ed i libri specializzati citano la Miura come la capostipite delle future denominazioni di tutti i modelli Lamborghini che, come è arcinoto, hanno origine nei nomi delle razze di tori, emblema della casa automobilistica..
Ferruccio Lamborghini diede il nome alla sua auto per l’amicizia con Edoardo Miura, famoso allevatore di tori. Da allora ogni modello è identificato con quello di una razza di tori e la tradizione della tauromachia prosegue ancora oggi.
Di quest’auto di sogno, la Miura, furono consegnati 763 esemplari in tre differenti versioni prodotte tra il ’66 ed il ’72 in sessanta colori diversi. Tra i proprietari, lo Scià di Persia, Frank Sinatra, il Principe di Monaco, Rod Steward, Twiggy, Dean Martin e, in Italia, Little Tony.
Nella clip di drivelife un’attività, tra le diverse, celebrativa dei 50 anni della Miura. Due vetture del Museo Lamborghini sulle strade che portano al Passo del Gran San Bernardo, aperto per questa occasione, dove furono girate alcune scene del film “Italian Job” di Peter Collinson.
ANCORA OGGI A CINQUANTA ANNI DALLA SUA APPARIZIONE LA MIURA E’ UN’AUTOMOBILE CHE FA GIRARE LA TESTA E SCATENA IL DESIDERIO DEL POSSESSO PERCHE’ E’ SEMPLICEMENTE BELLISSIMA
GALLERIA FOTOGRAFICA
IN TV – RUBRICA TV AUTOMOTIVE DI 12’00” – DS4 CROSSBACK, “FILM MARMO”, 04’08” – LAMBORGHINI MIURA – 01’46” – LAND ROVER GLOBAL BRAND EXPEDITION – 01’44” – PEUGEOT 308 GTI, “STRADE DA LEONI” – 02’53” –
START @ – DS4 CROSSBACK, “FILM MARMO”, 00’47” – LAMBORGHINI MIURA – 05’00” – LAND ROVER GLOBAL BRAND EXPEDITION – 06’50” – PEUGEOT 308 GTI, “STRADE DA LEONI” – 08’39” –
In TV con drivelife del 16 LUGLIO
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CARRARA, FANTISCRITTI,
CAVA 75
IN TV CON DRIVELIFE DEL 16 LUGLIO
