CINQUE POSTI, POSIZIONE DI GUIDA ALTA, GRANDE BAGAGLIAIO, SICUREZZA E CONSUMI CONTENUTI. SUZUKI CELERIO SFIDA IL MERCATO DELLE PICCOLISSIME CITTADINE VALORIZZANDO IL NUOVO DESIGN
di NICOLETTA TRIGGIANI – DURATA, 01’ 28”
IN TV CON DRIVELIFE DEL 29 NOVEMBRE
Molto simpatica questa clip di lancio della nuova Suzuki Celerio. Divertente l’idea.
Ma le vetture strette ed alte non mi sono mai piaciute, sono le macchine col soppalco, come le ho sempre chiamate. Un po’ frigoriferi su quattro ruote. E la storia di certi modelli compatti, spesso frutto di sinergie industriali tra gruppi automotive, ne annovera non pochi. Marchi europei e giapponesi hanno brillato in questo esercizio produttivo.
Suzuki ne ha avute a listino qualcuna anche di buon successo commerciale. Ma che non brillava per stile. Fino a che non hanno deciso di voltare pagina e finalmente ne hanno costruita una che, mantenendo dimensioni cittadine, è riuscita a riequilibrare le proporzioni.
Si chiama Suzuki Celerio. Se il design della fiancata non racconta proprio nulla di nuovo, diverso è il discorso del frontale, ora più elegante grazie ad un’ampia griglia di raccordo, al vivo, tra i due gruppi ottici. A cosa serva lo spazio sopra la testa un giorno, forse, un progettista me lo spiegherà. Visto che tra l’altro aumenta la sezione frontale e la resistenza aerodinamica penalizzando così i consumi di carburante.
Comunque: ecco una scheda di Celerio. Meno di quattro metri ma con un bagagliaio fino a 254 litri di capienza, posto per cinque persone, sedili reclinabili in 60/40. Motore tre cilindri, un litro, 68 CV e rispondente ad Euro6. Cambio robotizzato, emissioni a 84 grammi di CO2 per chilometro, grazie anche al sistema Start&Stop. Consumi, ma dichiarati, fino a 27 chilometri con un litro. Disponibile in cinque colori con tre allestimenti. Velocità massima 150 Km/h e zero cento in 14 secondi.
Spazio sprecato e maxi-consumo garantito. Sono le macchine “col soppalco”. Tutto quello spazio in altezza, sopra la testa di chi guida… a cosa serve?