di Luca Romano – Confesso, sono in carenza di creatività ed ispirazione guardando le immagini, clip&pics, della nuova BMW Serie2 Cabrio. Scarsezza di idee non perché la nuova cabriolet sia carente di emotività. E’ il desiderio di rifuggire dalla ovvia e mera descrizione delle caratteristiche tecniche e delle prestazioni. Tanto varrebbe fare un bel copia/incolla. E’ che “dietro” ogni automobile c’è un significato che va oltre i numeri. E’ l’idea che conta e cattura. Forse, scrivo forse, anche il cliente.
Il dinamismo e la capacità di progettare e produrre nuovi modelli di BMW, in realtà di tutte le case auto (meno una, italiana…) lascia senza parole, direi annichiliti?
I motivi sono quelli più volte citati, il cambio dimensionale con il passaggio di numero è una delle molle che spingono al rinnovamento dell’offerta. Semmai, nel caso di BMW, la domanda (una curiosità, in realtà) è quella “cosa verrà dopo “2” e “4”.
La necessità di non far inceppare il meccanismo, di assecondare le richieste di mercato. Io vendo e tu compri, tu chiedi ed io offro. Qui dietro c’è l’essenza del mondo automotive ed il suo convulso ritmo di produzione.
Alla ricerca dell’automobile, della vettura, della macchina (in funzione del nome del produttore) “più di sempre”. Claim come all-new, la più sicura di sempre, la più rigida di sempre oppure, il massimo livello di sportività, “esperienza di guida a cielo aperto insuperata”, punti più forti di sempre, fioriscono in ogni campo della comunicazione. Dalla pubblicità ai doc stampa.
Non è esente la nuova BMW Serie2 Cabrio. Ho guidato le cabrio BMW dalla M3 in giù, fino alla Serie1. Inciso: Garmisch/Fiumicino in cinque ore. Luglio 2008.
E “prima” persino una 320 Cabrio rossa con tela nera: ad ogni curva si sentiva l’automobile “viva”. Il progresso tecnico in fatto di rigidà e prestazioni è evidente, ancora molto bene, nella mia memoria. Del resto una M3 Cabrio non può essere troppo “viva”.
L’ultima BMW guidata è proprio una Serie2, la 220d Coupé. In drivelife c’è ampia annotazione delle sue qualità.
Dalla nuova Serie2 Cabrio c’è dunque da aspettarsi le stesse prestazioni, la stessa abitabilità, la stessa tecnica e lo stesso confort. Con il vantaggio che se il meteo, e la temperatura lo consentono (non capirò mai quelli che ad Agosto con 40 all’ombra girano con la macchina aperta), sarà un gran bel divertimento guidarla.
Creatività per l’intro risolta? Bah, spero di sì.
Dunque BMW Serie2 Cabrio. Lancio a partire da Febbraio 2015. In gamma anche la BMW M Performance BMW M235i Cabrio. Varianti di modello Advantage, Luxury Line, Sport Line, M Sport, ognuna con specificità per incontrare le diverse personalità, e portafogli, dei clienti.
Rispetto alla precedente cabrio compatta, la “1”, il vantaggio della “2” è in un abitacolo più grande, più confortevole, ed un bagagliaio più capiente. Una trentina di litri in più a capote (tessuto) chiusa, un po’ meno quando è reclinata nel baule. I volumi per le valigie passano da 335 (aperta) a 280 (chiusa).
La capote, in tessuto, è ad azionamento elettrico con apertura e chiusura completate in venti secondi. E’ operativa, nei due sensi, fino a cinquanta chilometri l’ora. Migliorato il confort acustico durante la marcia. La capote è disponibile in tre colorazioni: nero, di serie, antracite con effetto “argento” e marrone, pure con effetto “argento”. Gli “effetti” si pagano a parte: altrimenti che effetti sono? Non si dice “effetti speciali”? Ed allora si paga!
Motori. Per ora, sottolineo per ora, non si parla del tre cilindri. Segnalo che – però – il tre cilindri già equipaggia una BMW, è la Serie2 Active Tourer. La Cabrio ha la trazione posteriore, ergo… dovrebbe essere escluso. Mai dire mai, però.
Tecnologia TwinPower Turbo ed M Performance: 326 cavalli per la M235i con il V6, 245 per la 228i, 184 per la 220i. Diesel: 220d con 190 cavalli.
Cambio Steptronic, optional, ad otto rapporti. Prestazioni? Facili da immaginare.
Per numeri e aride descrizioni… usate Google, tra i risultati della ricerca trovate ampia descrizione e tutti i numeri che vi servono, spesso copia/incolla dei testi della documentazione stampa. Qui no.