OPEL ADAM
UNA SETTIMANA CON…
Adam… (lui? lei?) lo devi prendere con la sinistra. Voglio dire che è l’unica cosa della quale ti devi ricordare quando sali nella compatta ‘premium’ di Opel. Perché la cintura di sicurezza, lato driver, è un bel po’ lontana rispetto alla mia posizione di guida. Sono abituato, come molti – credo – ad allacciare le cinture di sicurezza usando la destra. Qui non ci riesco, è l’unica scomodità, per me, della Opel. Del resto con quello sportello così lungo ed il montante centrale così arretrato non può essere diversamente.
E per il resto, una gran macchina. Certo, strizza l’occhio alle fanciulle, alle donne. Dentro è arredata con uno stile che mostra in modo inequivocabile questa sua ‘mission’. Non posso dimenticare, tra l’altro, l’artefice dell’arredamento dell’abitacolo di Adam. Elizabeth ‘Liz’ Wetzel, una gentil signora incontrata all’Adam test drive di Lisbona. Una figura esile, elegante con i tratti del viso delicati. Da una persona così non puoi che aspettarti una bella creatura. Ed Adam è così. Aggraziata, si nota per l’equilibrio delle forme, generose ma senza cadute di stile, un’armonia di volumi, piani delle lamiere, luci ed ombre. E, fatto raro nel mondo dei designer d’auto, la stessa armonia prosegue all’interno dell’abitacolo.
Sarà forse perché l’arredamento è sui colori caldi, “Cappuccino”, come lo chiamano in Opel. Ricorda tanto i colori che dettano moda nella haute couture, che sia il Greige di Armani o il Particulière di Chanel. I nuovi mood cromatici oggi in voga, dagli smalti ai vestiti.
E’ un arredamento ‘morbido’ che invita al relax, al confort, alla comodità. Credo che ‘Liz’ abbia – invece – ben interpretato il tema di una piccola, compatta, premium auto per la città.
Ho vissuto con lei, Adam, (per me un’automobile, quindi genere femminile…) una settimana. Non puoi dire di conoscere un’automobile guidandola solo per una settimana, però ti fai una idea di razza sia. Se una prima donna oppure… Leggi le impressioni di guida su Drivelife.it