LEI AMA GLI YACHT
DA DRIVELIFE.it, 2011 – ll dilemma è di quelli con difficile soluzione: scrivere ancora una volta di Volvo, evitando di ripetermi. Le ho provate tutte, dalla 360 degli anni Ottanta alla nuova versione della XC60 con l’allestimento R-Design. È quella che vedete nelle fotografie di questa pagina di Drivelife. Realizzate grazie alla cortesia ed alla ospitalità del cantiere nautico InRizzardi.
È proprio questo il problema, le fotografie che abbiamo realizzato mi sono piaciute molto e non ho resistito alla pubblicazione.
Ma ora cosa scrivo di questa Volvo XC60?
Intanto che è una vettura con un motore diverso da quella provata per gli scatti ‘natalizi’, quella una D3, questa una D5. In cavalli, poco più di centosessanta contro oltre duecento. Due-e-Quindici, per la precisione. Ha la nuova versione del cinque cilindri a gasolio. E la differenza si sente. Sono quasi cinquanta cavalli in più. La dinamica di marcia ne trae grande vantaggio. Per la coppia, per l’accelerazione, per la velocità. Non sono stato con il cronometro in mano (non è lo spirito del sito, certi “tecnicismi” li lascio tanto volentieri ad altri, più bravi di me…) ma rispetto a certe sensazioni di riferimento, certi punti di riferimento, che ho ben presenti, questa Volvo ha fatto una grande differenza. Senza perdere in confort, in silenziosità, in abitabilità (non nel senso dimensionale, ma in quello ‘overall’, a tutto tondo), in piacere di guida. È una macchina che affascina sempre, che si lascia condurre e ti conduce a seconda degli stati d’animo. È vero, ho un certo feeling con la creatività svedese… e con le creature svedesi… ;->
E tutto ciò come se volesse ‘vendicarsi’, come se sapesse – la creatura svedese – che a me le macchine stile SUV non è che piacciano un granché. Quegli assetti alti sono poco consoni al mio stile di guida, tutto basso, raso terra o meglio ‘in cantina’ come dice un amico, nonché autorevole collega. Una “vendetta” apprezzata in certi curvoni autostradali che la XC60 mi fatto disegnare con traiettorie perfette ed il destro tutto giù. E neanche a pensarlo di ‘invadere’ la corsia di marcia normale, peggio fare la traiettoria, come certi domingheri con le supermacchine. Io, stile Nigel Mansell, tutto all’esterno. Senza una sbavatura, senza un batticuore, senza esitazioni. Fenomenale. Ho, ancora una volta, ritrovato la mia creaura svedese preferita. Di sempre.