DRESSCODE: PANDA CROSS

NicTriggiani-DressCode copiaTutto era partito da quel gancio rosso sul paracolpi anteriore della Panda Cross. Quella che ha fatto tanto arrabbiare i signori di Audi, indispettiti che in Italia, noi italiani, firmassimo uno spot “Italia land of Panda”. Automobile costruita dalla nostra FIAT. Ma pensa un po’ tu. Ormai siamo una colonia tedesca e quello spot pubblicitario ha suonato nelle orecchie dei crucchi come un grido di lesa maestà.

“Offensivo e denigratorio nei confronti dell’Audi”. Addirittura! Alla faccia del libero mercato e delle pubblicità comparative. Azz, poi dicono che viviamo in democrazia, in un Paese “libero”. Neanche per la pubblicità…
Comunque quel gancio rosso ispirava il “creativo” di drivelife: l’idea che fosse un gancio di congiunzione tra il mezzo meccanico e le attrezzature di tante attività sportive da praticare in posti dove solo una “piccola” Panda fosse capace di arrivare. Grazie al peso leggero, alla meccanica affidabile, alla trazione quattro per quattro, alla semplicità di guida, alla prevedibilità delle sue reazioni dinamiche… insomma un compendio di doti che ti permette, anche con le sniker di arrivare in cima ad una montagna, indossare l’attrezzatura (ganci compresi) ed aprire il parapendio per volare. Volare nel cielo azzurro della primavera abruzzese, libero di sognare, libero di pensare.

Anche che l’Italia è “land of Panda”.

Poi ci si è messo di mezzo l’eclissi del secolo. E il creativo non voleva perdere l’occasione. Non ne avrebbe presa un’altra. Ecco la clip.

PANDA CROSS - Photo©lucaromano
PANDA CROSS – Photo©lucaromano

DRESSCODE: PEUGEOT 308

PEUGEOT 308 ©lucaromano

NicTriggiani-DressCode copiaPEUGEOT 308
Una nuova interpretazione della plancia con il quadro strumenti sospeso dopo il debutto con la 208. Qui ancora più bella perché diverso il design, più teso e con linee e forme davvero minimaliste che lasciano correre l’occhio verso la palpebra appena sopra il volante. Massima concentrazione sulla strada.

(luca romano ha scippato il volante alla NicTriggiani…) – E’ la 308, declinata anche nella versione station wagon e in quella più sportiva GT. Tutte e due già note, siamo in attesa del test della GT, dalla sigla promette qualcosa in più rispetto alle “normali”. Allora vien da chiedersi cosa avrà tanto di più per giustificare la sigla sportiveggiante visto che questa berlina “normale” ha già parecchio di suo… eravamo entusiasti per il test della wagon ci siamo trovati tra le mani una bella primadonna in occasione di un veloce trasferimento lungo la A1, autostrada per eccellenza sia per il casino che per la morfologia del percorso che a interminabili noiosi allunghi (da Milano a Bologna) sorvegliati dal boia Tutor fa seguire il misto stretto del tratto appenninico tra Bologna e Firenze e si conclude con il misto veloce da Firenze a Roma.
Il giorno della settimana, giovedì, statisticamente più favorevole ai veloci trasferimenti (per me…) e la tarda, tardissima, ora di partenza mi hanno fatto trovare l’autostrada con il grande assente: il traffico. Perfetto, pochi camion, automobili “zero”. Forse c’era qualche partita di pallone in TV, io non sono informato in merito. Fatto è che mi sono goduto tre cose: la cioccolata che accompagna, la notte serena con il meteo favorevole e la 308. E come tutte le primedonne va trattata con i guanti altrimenti si stranisce. Macchina viva, molto reattiva al tocco di sterzo e di acceleratore. Sarà pure un tre cilindri ma questi centotrentacavalli sembrano quelli di un’altro tipo di auto/motore. Insomma nessun rimpianto. La figata è la posizione Sport: cambia il colore del quadro strumenti, ora rosso, cambia la grafica, diverse le informazioni tra i due strumenti circolari, le lancette del tachimetro e del contagiri ruotano in senso contrario tra loro, così velocità massima e massimo numero di giri convergono al centro della strumentazione. Diversa la sonorità che arriva nell’abitacolo e diversa, infine, la risposta all’acceleratore. Ancora più rapido nella ripresa il tre cilindri sfodera una bella grinta quella ci vuole per le curve in salita da Bologna verso il valico. Il “giochino” è sempre quello: anche se vai velocissimo i movimenti di sterzo ed acceleratore li devi compiere come tu fossi al rallentatore. Un po’ di anticipo di sterzo quando arriva la curva, lei si “appoggia” compostamente, un pelo di gas in meno, il muso accenna un movimento verso il basso (il freno in Appennino non serve quasi mai, a qualunque andatura… provare per credere), il baricentro si sposta un pochino verso l’esterno e la 308 si infila in curva in traiettoria perfetta. Certo che senti un po’ il posteriore scaricare l’interno, ma fa parte del divertimento. Altrimenti in auto che ci vai a fare? Per spostarti da A a B? Non la puoi considerare, l’auto – qualunque sia – un mezzo di mobilità. Almeno non alle due di notte e con i generi di conforto che ti accompagnano verso casa in una notte fantastica di tanti chilometri, divertimento, musica a palla e tanta, tanta sicurezza. Perchè eccedere con qualche chilometro l’ora in più si può ma sempre con arti e cervello collegati. Mai far cazzate al volante. L’auto si trasforma in un’arma con il colpo in canna.

(lr)

PEUGEOT 308 ©lucaromano
PEUGEOT 308 ©lucaromano

DRESSCODE: 1000 MIGLIA

MERCEDES 300 SLR ©Mercedes

LA CORSA PIÙ BELLA
DEL MONDO

di LAURA AMATO
DURATA, 02’00”
IN TV CON DRIVELIFE DEL 23 MAGGIO

Un vero coup de foudre. Uno stordimento. Sicuramente potrei definire così la sensazione provata la prima volta che ho assistito al passaggio della tappa romana della Mille Miglia.

La gioia, la passione, la leale competizione tra equipaggi, la consapevolezza dei piloti di compiere un’ avventura unica al mondo… Tutto questo letto negli occhi dei driver è stato irresistibile. Una passione palpabile che unita al fascino senza tempo di auto come la Jaguar xk120 nera mi ha conquistato.

E così eccomi anche stasera all’appuntamento con questo evento che sembra uscito dalla macchina del tempo. Auto emozionanti per la loro bellezza  sfolgorante e per il loro carattere, gioielli di design e meccanica che si riuniscono una volta l’anno, membri di un circolo molto esclusivo. Il passaggio di ognuna ha l’effetto di uno squarcio nel tempo: immediate sono le visioni di altre epoche. Suggestioni di ambienti, di paesaggi, di storie, di abitudini sono flashback che ogni auto porta con sé come un grande fumetto.

I primi fari in lontananza. Applausi.

Arrivano…

La Mille Miglia è una corsa straordinaria, come lo sono i numeri che la definiscono. Quattro le tappe in quattro giorni, partenza da Viale Venezia a Brescia e poi Rimini, Roma, Parma: 1670 km per rientrare domenica a Brescia, dopo un passaggio, quest’anno, a Villa Reale di Monza come tributo a Expo 2015.

Sono 438 le vetture partecipanti, 1500 i giornalisti accreditati da tutto il mondo, 44 i paesi rappresentati dagli iscritti, 2000 le persone coinvolte nell’organizzazione, 50 gli equipaggi in lista d’attesa.

C’è la storia delle automobili da corsa che scorre dal 14 al 17 maggio nelle nostre strade, un vero “museo viaggiante” che espone auto dal valore inestimabile.

Alfa Romeo e Jaguar le più numerose (58), seguono Lancia (43), Fiat (42), Mercedes-Benz (42), Porsche(36), Aston Martin  (29), Bugatti (22), Ferrari e Austin Healey (21) solo per citare le prime dell’elenco che comprende 67 Case.

Due le novità quest’anno sotto l’aspetto sportivo: aumenta a 84 il numero delle prove che determinano la classifica ( 76 tradizionali e 8 a media imposta) e viene abolito il “bonus” supplementare assegnato agli esemplari che hanno partecipato ad una edizione tra il 1927 e il 1957.

Sotto l’aspetto tecnico interessante è l’innovazione ottenuta grazie all’impegno della Federazione Italiana Cronometristi  e di Microplus. Infatti in abbinamento al GPS TrackPlus, verrà installato uno speciale sistema denominato IDPlus, per l’identificazione elettronica delle vetture ai punti di rilievo. 

La sfilata sotto Castel Sant’Angelo sembra infinita, un tripudio di entusiasmo, flash, saluti e battute accoglie ogni passaggio, ogni equipaggio: uno spettacolo imperdibile.

Sono circondata da uomini appassionati della corsa di tutte le età, e tutti hanno lo stesso stupore infantile sul viso. Siamo come tanti bambini incantati dalla visione di questi giocattoli preziosi, ognuno naturalmente ha il suo preferito a cui rivolge sguardi sognanti. Sono sicura però che il sogno di tutti sia uguale al mio: quello di riuscire un giorno, per una qualche imperscrutabile casualità, a sedere al volante di una di queste meraviglie per affrontare miglio dopo miglio la corsa più bella del mondo.

Ma attenzione: ladies first!

MERCEDES 300 SLR ©Mercedes
MERCEDES 300 SLR ©Mercedes

Galleria fotografica

722

In occasione del sessantesimo anniversario della sua vittoria della MilleMiglia nel 1955, Sir Stirling Moss partecipa all’evento, senza gareggiare, con la Mercedes-Benz 300 SLR  722, numero che indica l’ora di partenza di quell’anno.  Insieme a Denis Jenkinson, vinse quell’edizione della Freccia Rossa con l’incredibile media, imbattuta, di 157,65 km/h, concludendo le tappe con il tempo record di 10 ore, 7 minuti e 48 secondi. (LA)

Mercedes 300 SLR - Stirling Moss ©LauraAmato
Mercedes 300 SLR – Stirling Moss ©LauraAmato

DRESSCODE: PEUGEOT SCOOTERS DJANGO

Amo quella parte del centro di Roma che va dal Ghetto ed arriva pressappoco a piazza Navona. Meno glamour e shining di via Frattina, via Condotti ma più caratteristica e cool.

NicTriggiani-DressCode copia

di NicTriggiani – Vicoli e strade dove ancora puoi trovare artigiani, negozietti da scoprire fuori dall’ovvietà delle solite superfirme o del banale tutto uguale che ci sovrasta, vetrina dopo vetrina.

Adoro via Giulia, forse perché ci ho vissuto, ogni volta, rivederla è gioia. Le sue gallerie d’arte, i suoi palazzi, tutto fantastico. E’ bellissimo poter girare in scooter, come ho fatto in questi giorni, con calma e con lo stile un po’ retro’ del Django di Peugeot.

Stile inconfondibile, bicolore in bianco e rosso, grande e comoda sella e ti senti proiettata in un altro tempo e in un’altra Roma, meno caotica, più godibile e personale.

Non il solito “scoterazzo” tutto “Goldrake” ma qualcosa di elegante, sobrio, discreto, come via Giulia. Ma così fascinoso che tutti, tutte, si voltano a guardarlo.

Se capitate da queste parti e avete bisogno di un parrucchiere, vi consiglio “Nicola” al numero 4, resterete incantante dal suo salone e dalla sua SPA, in un palazzo storico.

Passeggiare in queste strade mi piace e se dopo mezzogiorno ho voglia di uno spuntino è Roscioli, che fa una pizza sublime, il mio posto prediletto. Il suo antico forno è in Via dei Chiavari 34. Alla fine della strada, in Via dei Giubbonari, c’è il suo ristorante “pizzicheria” con grandi vini salumi e formaggi da leccarsi i baffi. Gnam!

La bella stagione è iniziata e per il mio prossimo costume da bagno non posso non passare da Laura Urbinati in Via dei Banchi Vecchi, 50. Con le sue creazioni minima-chic, la amo.

Per l’aperitivo, due posti. Al Goccetto in Via dei Banchi Vecchi, 14 oppure champagne da Camponeschi Wine Bar in Piazza Farnese, 52.

E in Via Giulia la passeggiata non può non concludersi con una cena da Johnny. Assunta Madre… non è un ristorante è il tempio del pesce a Roma.
Frequentatissimo, che aggiungere di più… Ma è l’esposizione che racconta tutto: dalla paranza di Terracina in pentola… e poi nel mio piatto.

PEUGEOT SCOOTERS DJANGO ©luca romano
PEUGEOT SCOOTERS DJANGO ©luca romano

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