La Karakorum Highway pare sia una delle strade di montagna più difficili da percorrere.
Temuta dai viandanti, indigeni e turisti, attrae – forse – per la sua pericolosità, in cambio della quale, offre panorami da togliere il respiro.
(Oggi dicono mozzafiato ma è odioso ed abusato)
Un po’ per la bellezza dei luoghi, molto – secondo me – per gli strapiombi a bordo strada.
Una rapida sfogliata di pagine online, clip e foto, sono certo che avvalorerà queste parole.
Tuttavia, qui in Europa, in Italia, in Toscana, sulle Alpi Apuane, un brivido analogo, del tutto identico, provare per credere, è facile viverlo.
Pochi chilometri all’interno della costa tirrenica il sentiero si arrampica fino ad una cava di marmo.
Chi volesse provare l’emozione dovrà percorrere la Via Conca (te la cerchi e te la trovi, come ho fatto io…) dopo-di-ché o ti hanno dato le chiavi della sbarra oppure non vai oltre il lungo cilindro di ferro che impedisce l’accesso.
Ed anche scavalcando la sbarra, volendo salire a piedi, fregandosene della proprietà privata (!) ad un tratto un gigantesco cancello “de-fero” impedisce di andare oltre.
In auto, con le chiavi di sbarra e cancello e su invito della proprietà, la strada che si percorre per arrivare al tornante della foto qui in pagina e poi oltre per entrare nel bacino marmifero, è davvero da brivido.
Al ritorno, di notte, son dovuto scendere dall’auto per verificare con esattezza dove mettere le ruote in sicurezza.
Altrimenti il volo al piano di sotto e la camera ardente avrebbero preso il posto di queste quattro righe. 
Ed ancora una volta il pensiero e l’ammirazione sono per chi, anche con il meteo avverso questa strada la percorre con un 1850 e trenta tonnellate di marmo sul pianale.
Chapeaux.

 

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