E’ la prima in Italia. E’ un allestimento speciale che Citroen ha presentato nella scorsa primavera. E’ la Citroen C4 Cactus Rip Curl. E’ la prima C4 Cactus Rip Curl che circola in Italia. L’hanno targata per Tony Cili atleta dell’Unconventional Team di Citroen. E per me. L’ho presa a Milano con il contachilometri che segnava un chilometro. E con la raccomandazione di non esagerare mi hanno affidato le chiavi per il viaggio di rientro fino a Roma.
La Cactus mi piace, mi è piaciuta subito. Sin dal lancio parigino di un paio d’anni or sono. Mi è piaciuta per lo shooting “romano” e la guardo ogni volta che ne passa una in strada. E’ un’automobile che – forse – mi ricorda altre età. Professionalmente parlando mi piace perché con il suo stile esce dall’ovvio. Si fa notare, quale che sia il suo colore. Questa affidata per la prossima clip è rossa. Forse la comprerei arancione. Non credo ci sia in gamma, è il colore che – dopo l’azzurro del mare e del clielo – mi piace di più. Quando sono al volante della Cactus il posto di guida – per la posizione – mi ricorda gli assolati pomeriggi d’estate delle vacanze borboniche quando con il mio amico Ascal andavamo in giro con una Dyane sull’allora sconosciuto e poco frequentato litorale jonico. 150 lire di benzina, un pacchetto da 10 di Marlboro e qualche spicciolo per una birra come aperitivo nella piazza principale del paese. Seicentocinquanta chilometri separano Roma da Milano. Scendo per la mia strada, Parma/La Spezia/Grosseto, la preferisco per il paesaggio e per la densità di traffico più bassa rispetto alla A1. Ho i miei Autogrill ed i miei panorami: le Apuane mi levano sempre il respiro. Seicentocinquanta chilometri durante i quali ho pensato spesso a quelle vacanze a quella spensieratezza. La C4 Cactus concilia: è comoda, ha un posto di guida che non affatica ed appaga il mio carattere minimal. E’ essenziale nella rappresentazione di tutte le funzioni necessarie e non ridondande di lucine e pulsanti. Mi piace. La musica giusta diffusa con un ottimo impianto ed il cruise control inserito: 124 chilometri l’ora. Risultato: tanti ricordi ed un viaggio da Roma a Milano senza alcun rifornimento. E sul quadro strumenti le due tacche della grafica per il livello di carburante indicano che ho ancora un quinto di benzina. Il computer di bordo segnala un’autonomia di oltre 150 km. Tempo di percorrenza effettivo: quattro ore e mezza. Non c’era traffico. Bel viaggio, da ripetere. Presto perchè porterò la Citroen C4 Cactus al suo driver. In Calabria. Insomma un ritorno alle origini. Peccato che le Marlboro non costino ancora 250 lire. O forse 180? Proprio non lo ricordo. Le comprava, e pagava, Ascal.
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