DA GINEVRA ALLA STRADA
LAYOUT DELLA PUNTATA DEL PROSSIMO 15 MARZO.
ALCUNE DELLE NOVITÀ DEL SALONE DI GINEVRA
SONO GIÀ DISPONIBILI NELLE RETI DI VENDITA
DEI PRINCIPALI MERCATI EUROPEI.
QUAL’È IL RUOLO DEL SALONE, ALLORA?
CON DRIVELIFE DEL 15 MARZO – DURATA, 02’ 12” – In altre parole, perché Ginevra sopravvive alla ecatombe del mercato automobilistico europeo? Perché le case automobilistiche investono ancora montagne di quattrini per gli sfavillanti stand dove allietare il pubblico con le ultime novità? Forse per far dimenticare la crisi ed illudere il cliente che ci sarà un futuro ancora roseo per l’automobile?
Principi contrapposti alle ingenti risorse che le case automobilistiche dispensano in comunicazione per cercare di portare i potenziali clienti in concessionaria. Dai social network alle reclame in tv e tra le pagine dei giornali, ogni costruttore dissipa una valanga di soldi in questa affannosa ricerca, o rincorsa, al cliente, all’automobilista. Suo cliente o da strappare alla concorrenza.
Contrapposti perché se spendi per Ginevra perché devi spendere pure per la rete?
Una spesa non potrebbe escludere l’altra? Soprattutto in un momento di crisi, quando i budget sono il problema di ogni staff meeting del lunedì mattina?
In Italia la battaglia tra Milano e Bologna, la morte del motorshow ed il tentativo di far nascere, o rinascere, un salone importante, come in altri tempi fu il quello del Valentino, è il termometro che misura la febbre di questa paziente, l’automobile. Alta, molto alta. Ancora. Tant’è che la cura, qui in Italia, è forte ed è proprio la somministrazione di potenti farmaci che sono gli investimenti sulle attività di comunicazione che tutte, ma proprio tutte – dalla piccola Suzuki Italia alla potente Volkswagen Group – praticano senza risparmio di colpi e risorse.
C’è chi spende nella vela, Volvo con la sua Ocean Race – di richiamo planetario – chi nello sci, Audi, chi nel golf, Jaguar (in realtà, tutte le case hanno il loro circuito), chi nella 1000 Miglia o nella moda (Mercedes), Chi valorizza le proprie risorse per una fugace apparizione al festival di Sanremo. Potrei scrivere un elenco lungo, tanto lungo da riempire lo stesso numero di pagine di un libro Umberto Eco.
Ma il mercato, nonostante gli sforzi, crolla. E lasciate da parte i timidi segnali positivi di inizio anno, sono una chimera.
Sarà che l’automobilista, forse ora più cittadino che automobilista, ha smesso di credere all’automobile come mezzo di mobilità centrale nella sua vita? Sarà che per Ginevra che ride per il successo dei suoi stand il contraltare è la moria di posti di lavoro nelle fabbriche, la feroce riduzione dei budget per alcune attività di supporto alla comunicazione?
Ginevra, tuttavia, il suo successo l’ha colto anche quest’anno: pienone di novità e visitatori. Maserati Alfieri e Ferrari California le primedonne.
Sarà che Ginevra ha successo perché gli svizzeri, e con loro le case costruttrici, hanno applicato alla lettera il detto romano dei tempi del Colosseo?
Panem et circenses.
Per illuderci, ancora un po’, che l’impero non è in disfacimento.
MASERATI ALFIERI – Apre, durata 00’59”
FERRARI CALIFORNIA T – durata 01’13”