Come l’assillo di una piccola peste che chiede “perché” per qualsiasi cosa passi sotto i suoi occhi o gli frulli per la testa, così sono arrivato sul set della prova su strada delle nuova BMW GT3. Perché BMW ha pensato alla GT, nelle declinazioni della 5 e della 3, e non ha in listino una crossover, ad esempio. Perché, perché, perché…
Guardare e toccare, se potessimo farlo con le piccole pesti, quante parole risparmiate! Guardare e toccare, è accaduto proprio questo.
Guardare: è un bel vedere, quasi quasi meglio di una Serie 3. Ha proporzioni equilibrate, è snella, è importante ma non è mastodontica. Sprizza dinamismo, qui con luci ed ombre ci sanno fare e “nascondono” bene i centimetri in più.
Toccare: in realtà basta sfiorare quel piccolo pulsante gommoso nascosto dalla geometrie del bagagliaio, appena sotto il logo BMW. Si apre il portellone, con un automatismo elettrico, e d’incanto un altro perché trova risposta. E’ grande, ma tanto grande. Con stupore considero quante confezioni di acqua minerale posso trasportare. Qui entra un frigo intero, forse una lavatrice. Guardo le finiture e penso che l’acqua minerale, o lavatrice che sia, me la faccio portare a casa! Compiaciuto del fatto che, però, lì dentro ci starebbe comodamente.
Toccare la maniglia dello sportello lato passeggero: un abitacolo immenso. Ma come hanno fatto?
In conferenza stampa diranno due numeri: più undici centimetri il passo, più ventidue centimetri la lunghezza fuori tutto. Dando, così finalmente pace a molti dei miei perché.
E la già notevole abitabilità posteriore della Serie 3, appena sperimentata nel transfert dall’aeroporto all’accoglienza per il ritiro della GT3, qui è esaltata da un più sette centimetri di spazio per i passeggeri posteriori. Non mi va di guidare, come al solito. E’ compito del mio co-equipier. Mi concentro su altri aspetti della GT3. Le finiture dell’abitacolo, ad esempio. Plancia, strumentazione, tunnel del cambio, display multifunzione, cassetti portaoggetti, sportelli, pulsanti. E’ tutto progettato e costruito con cura “maniacale” ed orientato alla miglior rappresentazione del lusso minimal. Poi mi volto verso il divano posteriore. Ma quanto spazio c’è! Sai quanti marmocchi ed i loro perché puoi mettere lì dietro!
…
Ma la cosa più fantastica di questa BMW Serie 3 GT, ed in generale per tutte le BMW – dipende solo da voi, se lo amate o avete voglia di comprarlo – è il nuovo cambio automatico ad otto rapporti.
E’ una sensazione stranissima, altrettanto esaltante.
Il volante è quello della 335, già di per sè una ‘bella bestia’. L’allestimento è della linea Sport. Poi entreremo nel dettaglio.
La progressione, con il set dell’auto su Sport, esalta il DNA sportivo. Chiudi gli occhi e ti sembra di essere sul rettilineo di Monza, bruciando l’asfalto verso la prima variante.
Il cambio è il DSG ad otto rapporti e sul volante sono replicati i comandi. Ecco, il punto è proprio questo, non mi sono mai piaciuti, troppo pistaioli, molto marketing e poca comodità specialmente nei tornati stretti, quando davvero la velocità di cambiata è essenziale.
Non faccio in tempo a pensare così, che il medio della destra sfiora la “paletta”. Non faccio in tempo a pensare che sto cambiando marcia, che l’azione è stata già completata. Con un passaggio morbido, impercettibile. Questo cambio è fulmineo, più veloce del pensiero. Sono stupefatto! Incredibile davvero. Ricordo bene ancora la sensazione. Sfioro la paletta destra e sento la cambiata quando ormai è tutto fatto. Non te ne accorgi neanche del passaggio. Ma non è asfittico come il CVT, questa cambiata è tutta un’altra cosa. Sembra di essere su una DTM, una monoposto. Non è una variazione continua. Qui guidi, ti esalti, ti emozioni, c’è tecnica, c’è capacità di fare una cosa bene, senza sbavature. Questo cambio non ha compromessi. Inutile star lì a dire che manda in pensione anche il miglior cambio manuale. Preistoria.
Inizio a guidare un po’ più “brillante” giocando molto con il cambio. Emozionante. Sfiori a destra e sale, sfiori a sinistra e scala… un fulmine! (segue…)
Anche PERCHÈ guidando in questi giorni un’altra Serie 3, una Touring, c’è da rispondere all’interrogativo “Compro una o acquisto l’altra?”