CITROEN C-ZERO – Episodio 2

IL ‘TRAN-TRAN’

DI NICOLETTA TRIGGIANI

CITROEN C ZERO @ test drive Drivelife.it
CITROEN C ZERO @ test drive Drivelife.it

Vivere la giornata con un’auto elettrica

ROMA – L’aspetto psicologico più fastidioso quando sei al volante di un’auto elettrica è l’ansia da rientro a casa. Ce la faccio o mi fermo in mezzo alla strada con le batterie scariche? La scarsa abitudine alla ridotta autonomia, le infrastrutture in via di sviluppo, sono i punti cardine di questo particolare stato d’animo.

Senza contare l’effetto novità. L’automobile elettrica, quella full-electric non una ibrida che ha sempre un motore a combustione utile all’occorrenza per risolvere il problema della autonomia, è un’automobile ancora rara nel circolante e sul mercato. Fino a pochi anni or sono disponibile solo sulla ‘carta’. E’ un prodotto nuovo che ha bisogno di essere assimilato. Per gli aspetti tecnici, quelli concettuali e quelli pratici.

Roma, poi, è un caso a parte, dove alla carenza di stazioni per la ricarica delle auto elettriche ed alla necessità di andare in comune per munirsi di un adattatore, si somma la sosta selvaggia degli ‘scooterari‘, una razza detestabile che spadroneggia nella viabilità della Capitale, abusando degli spazi antistanti i pochi totem della città ed impedendo, di fatto, la possibilità di collegarsi per un pieno di energia.

Per mia/nostra fortuna abbiamo necessità di mobilità che riescono a conciliare i chilometri da percorrere con C.Zero compreso il ritorno a casa. Tuttavia abitando fuori del centro i chilometri sono proprio al limite della autonomia prevista.

Che è basata su un calcolo statistico la cui attendibilità è fondata sulla presenza di una infrastruttura capace di fornire energia con migliore capillarità. Un piano di mobilità tra casa ed ufficio dove, in ufficio, trovi le stazioni di ricarica per rifornire l’elettrica. Significa raddoppiare l’autonomia. Ma questo accade fuori dell’arco alpino. Certo non hanno preso a campione l’Italia.

Più che giustificabile, dunque, l’ansia da autonomia.

Lunga premessa, vero? Ma necessaria per comunicare il ‘mood‘ delle giornate con la C.Zero. Un caleidoscopio di emozioni, sensazioni ed aspetti terribilmente pratici. Che però alla fine mi permettono di dipingere giornate divertenti trascorse al volante apprezzando tutti quegli aspetti positivi ed i valori intrinseci della C.Zero.

Giri la chiave di accensione ed il fatto di non ascoltare il rumore di un motore al minimo ti/mi/ci mette di buon umore. Sfiori col destro l’acceleratore e la C.Zero va via con un fruscio ed una fluidità di movimento impareggiabile. Una bella sensazione, sembra di essere nel vento, solo nel vento.

Giornata Tipo 1 – Mobilità di zona. E’ quella più semplice. Non ti devi neanche preoccupare della ricarica. Gli spostamenti sono contenuti nell’area di residenza. Una ricarica completa è sufficiente per tre giorni. E’ la mobilità più bassa, in sostanza sono i giri domestici. La viabilità del quartiere non è un problema, pochi semafori, disponibilità di parcheggio anche nelle ore di punta. Abbiamo rilevato una percorrenza media/giornaliera di venticinque chilometri. Posso usare, quando l’auto l’ho in uso io, tutta la potenza che desidero. Anche per apprezzare le doti di coppia ed accelerazione della C.Zero. C’è da restare a bocca aperta.

Giornata Tipo 1 – Mobilità estesa. Una ricarica completa è sufficiente per un giorno di attività. La distanza da percorrere tra la zona di residenza e quella di destinazione (devo sempre considerare il ritorno senza rifornimento) mi/ci obbliga a qualche calcolo. Ma l’abitudine a questo tipo di ragionamento è immediata. E’ come dover calcolare i propri spostamenti avendo a disposizione l’autonomia di un due ruote.

Nel percorso extraurbano calibrare la velocità e destreggiarsi tra file stop/and/go è importante. Altrettanto importante è non sciupare risorse per la affannosa (siamo sempre a Roma) ricerca di un parcheggio. La C.Zero ha dimensioni contenute ma non è una 2.Posti. Qualche decimetro di spazio in più è necessario.

Difficile nel traffico cittadino resistere alla tentazione di valorizzare le doti di coppia dell’elettrico. Doti che mettono in luce una agilità insospettabile, che lascia di stucco! E non solo conducente e passeggero.

Il confort. Questa C.Zero ha tutto quanto necessario. Aria condizionata, radio, navigatore (Garmin). A bordo il silenzio è sovrano. Posso concentrarmi su altri aspetti, come visibilità, manovrabilità, stabilità e tenuta di strada.

Lo sviluppo verticale del progetto C.Zero ha consentito ampie superfici vetrate ed i montanti sottili non impediscono una perfetta visibilità del circostante. Il traffico è sotto controllo. Le doti del propulsore elettrico ed il servosterzo fanno sì che C.Zero sia una gazzella. Al volante la sensazione di semplicità e fluidità d’uso è costante. Il volante, leggerissimo tra le mani, e la pronta risposta del motore permettono di sfruttare appieno ogni opportunità di avanzamento nel traffico. Insomma, in altre parole, ti infili svelto, come una gazzella, dappertutto. Dove altri arrancano C.Zero è un fulmine.

E’ un’auto elettrica e per la città: tenuta di strada e stabilità sono correlate. Non puoi chiedere a C.Zero di fare i numeri come fosse un’auto da corsa. Però la sensazione di un’efficienza per questi due aspetti rassicura al volante. Del resto con il baricentro basso dovuto al ‘pacco batterie’ ci si può divertire. Anche in curva.

(NT)

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