DRIVELIFE EDIZIONE GIUGNO 01
TIMELINE 10’32” *** BMW SERIE 3 GT, PROLOGO TEST DRIVE NAZIONALE “TRULLI”, 02’00” – PEUGEOT 208 XY, 01’38” – MITSUBISHI SPACESTAR, 01’42” – RENAULT TWIN’RUN, 01’45” – ASTON MARTIN CC100 SPEEDSTER CONCEPT, 00’25” – BMW MOTORRAD NINETY, 01’39”
PERCHÈ?
QUALI SONO I VANTAGGI DI UNA BMW GT RISPETTO ALLA TOURING O ALLE PIÙ GRANDI SPORT UTILITY DELLA GAMMA “X”? UNA DOMANDA CHE MI PONGO SPESSO ED ALLA QUALE PRESTO AVRÒ RISPOSTA!
Durata, 2’00”
REDAZIONE, PER ORA – Quando sono in strada ed incrocio una BMW 5 GT mi chiedo perché.
Non è una SUV, c’è la gamma X, non è una Touring. Ci sono le versioni per le due famiglie della Serie 3 e della Serie 5.
Ed allora perché? Perché inventare, progettare, costruire, vendere una automobile come la 5 GT. E non buttarsi a capofitto, per esempio, in una automobile capace di strappare clienti alla Audi e le sue allroad o alla madre di tutte le crossover, la Volvo XC70?
E’ un interrogativo al quale non sono capace di dare una risposta. Non ci arrivo, non capisco. E’ fuori della mia portata. Tra l’altro i dati di vendita, nel caso li volessi chiedere, sono certo sarebbero numeri interessanti. Non la avrebbero altrimenti pensata, vi pare.
La prossima settimana guiderò la Serie 3 Touring. E’ stato annunciato il suo arrivo. E mercoledì e giovedì sarò in Puglia per guidare la Serie 3 GT. Si proprio quella, diciamo la sorella minore del punto interrogativo di cui in queste righe. Perchè, aggiungo, affiancare alla Serie 5 GT anche la Serie 3 GT. Bella domanda. Sono sicuro che lo staff BMW avrà risposte adeguate.Forse anche convincenti, forse…
Una creatura del marketing? Una risposta ad esigenze specifiche di mercato? E quali sondaggi sono stati condotti prima di sviluppare un progetto del genere? Perchè un cliente sceglie un’automobile che sta a metà strada tra un SUV ed una wagon ma non è una e nemmeno l’altra? O forse ne è la sintesi? Un po’ più alta, un po’ capiente, un po’ più confortevole, meno vistosa?
Forse guidando in così ristretto arco di tempo le due macchine, la Serie 3 Touring e la Serie 3 GT, avrò una risposta. La mia, non quella dello staff. (Nicoletta Triggiani)
208 XY, PIÙ DEL LUSSO
CARROZZERIA ED ARREDAMENTO SPECIALI PER VIVERE NEL TRAFFICO SENZA TROPPO STRESS, È LA NUOVA PROPOSTA DI PEUGEOT
Durata, 1’38”
REDAZIONE – Nelle variegate situazioni di mobilità urbana c’è Peugeot 208XY che si distingue per lo stile e per il confort. 208 XY si muove a proprio agio, con stile e dinamismo e trasmette al guidatore e ai suoi occupanti quell’anima “glamour”, l’immagine più sofisticata ed alto di gamma della famiglia 208 grazie ad un design unico ed inconfondibile, all’utilizzo di materiali ricercati (come Alcantara e pelle Nappa), alla dotazione high-tech.
Disponibile esclusivamente con carrozzeria tre porte, 208 XY si distingue esternamente dalla versione Allure da cui deriva per diversi particolari, come le carreggiate allargate (10 mm anteriormente, 20 mm posteriormente) e l’adozione di minigonne, di una griglia cromata a tre barre orizzontali a sbalzo sul fascione centrale laccato nero, di un estrattore posteriore in tinta carrozzeria con profilo cromato, di proiettori specifici con indicatori di direzione a LED.
Nuovi anche i cerchi per gli pneumatici da 17”. Sono dei multirazza Mercury disponibili in differenti personalizzazioni, con borchia coprimozzo in alluminio e bordo colorato Purple.
Il Purple è il colore simbolo di 208 XY: esternamente è presente, oltre che sui cerchi, anche sulla nuova calandra. Altro elemento tipico della vettura è il cromo lucido, sui gusci dei retrovisori, sulle cornici dei fendinebbia, dei vetri e, come già ricordato, sul profilo inserito nel paraurti posteriore.
208 XY può essere resa più esclusiva, più personale, tramite sticker applicabili sul tetto Ciel. Per quanto riguarda le motorizzazioni, a XY sono stati riservati i propulsori più performanti della gamma 208: 1.6 16V THP 155 CV abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti; 1.6 e-HDi FAP® 92 CV Stop&Start, con cambio manuale a cinque rapporti; 1.6 e-HDi FAP® 92 CV Stop&Start, con cambio robotizzato a sei rapporti; 1.6 e-HDi FAP® 115 CV Stop&Start, con cambio manuale a sei rapporti. Prezzi, chiavi in mano, da 20.350 euro a 21.200 euro. (Nicoletta Triggiani)
L’ULTIMA SPIAGGIA
ARRIVA SUL MERCATO EUROPEO, ED IN ITALIA, LA SPACESTAR, COMPATTA CHE DOVREBBE GARANTIRE LA PERMANENZA IN EUROPA DELLA MARCA GIAPPONESE, ALTRIMENTI… CIAO, CIAO…
Durata, 1’42”
FEDERICO DI LERNIA – Dopo aver affrontato la sfida delle tecnologie di “nuova frontiera” come quella PHEV dei veicoli elettrici ibridi plug-in, Mitsubishi Motors ha raccolto anche la nuova sfida di progettare una nuova generazione di auto di piccole dimensioni concepite per affrontare TUTTI i mercati mondiali, sia quelli maturi che quelli emergenti…
Ecco quindi arrivare Nuova Space Star, il nuovo progetto globale di MMC nel segmento auto di piccole dimensioni.
Piccola (3710 mm), leggera (da 845 kg), aerodinamica (Cd: 0,27), efficiente (4 l /100km), ecologica (92 g/km) e briosa (0-100 km/h in 13,6 secondi), Nuova Space Star si presenta al tempo stesso spaziosa (spazio per le gambe complessivo di 1651 mm), comoda (per 5 occupanti) e agile (diametro di sterzata di appena 4,6 m nonostante 1665 mm di larghezza), e offre livelli di comfort, efficienza e sicurezza richiesti oggi dal mercato.
In Europa, Nuova Space Star verrà offerta con una nuova generazione di motori a benzina a tre cilindri leggeri e compatti, disponibili con cilindrate da 1 o 1,2 litri. Brillanti ed economici, entrambi utilizzano il sistema di fasatura a variazione continua MIVEC di Mitsubishi Motors. Infine, in alternativa al cambio manuale a 5 rapporti, su Nuova Space Star è anche disponibile la nuova versione della trasmissione automatica con cambio CVT.
PRATICA LO SPORT
NEMMENO NEI MOMENTI DI CRISI PIÙ DURA, COME OGGI, RENAULT HA ABBANDONATO LE COMPETIZIONI. ECCO IL PROTOTIPO TWIN’RUN, COMPATTA CON MOTORE CENTRALE V6 E 320 CV, PER RIBADIRE UN IMPEGNO COSTANTE NELLE CORSE AUTOMOBILISTICHE
Durata, 1’45”
FEDERICO DI LERNIA – Renault paga il suo tributo alla storia delle compatte supersportive ed ha presentato, in occasione del Gran Premio di Monaco) la Twin’Run. Erede di una tradizione di grande spessore che ha celebrato sulle strade europee il DNA parigino.
DNA mai dimenticato e mai sopito, neppure dalle crisi di mercato e della economia mondiale. Insomma, a Parigi – come a Maranello – nello sport ci hanno sempre creduto.
Twin’Run è la nipote di Renault 5 Turbo e della Clio V6. Chi le ha guidate (io sì) capisce subito di cosa stiamo scrivendo e cosa Renault abbia voluto dire con questa ultima concept. Un DNA pistaiolo/stradale che dovrebbe indicare una nuova classe di compatte francesi.
Un DNA che lascia intendere lo sviluppo di una nuova categoria di automobili, con motori sì performanti ma con varianti adatte ad una sua mission cittadina, per il contenimento delle emissioni e dei consumi, e che sarà lanciata nei prossimi anni, a partire dal 2014.
Twin’Run disegnata sotto la direzione di Axel Breun (capo delle concept car design di Renault) è una vera automobile da corsa. E’ sviluppata e costruita in collaborazione con la Tork Engineering / Poclain Vehicules, la firma francese per le realizzazioni di telai per le competizioni. Il telaio è una combinazione di materiali compositi e struttura tubolare in acciaio. Il motore è un “mid-engine” derivato dal progetto dei propulsori per la Megane Trophy, ossia montato in posizione centrale-longitudinale.
Il motore per posizionamento strutturale e cilindrata è la esatta re-interpretazione delle Renault 5 Turbo e della Clio V6, anch’esse distinte dalla produzione normale per le generose cilindrate ed il montaggio centrale.
Si tratta di un V6, con angolo di 60 gradi, di 3.498 centimetri cubi capace di sviluppare la potenza di 320 cavalli a 6.800 giri per minuto con una coppia di 380 Newton metri a 4.850 giri/min. Massimo regime a 7.500.
Trasmissione alle ruote posteriori e cambio a sei marce sequenziale e differenziale a slittamento limitato. Peso di 950 Kg.
La Twin’Run è ‘compattissima’, solo tre metri e sessanta per uno e settanta, alta uno e quarantatre. Le differenze dimensionali con la 5 Turbo sono ridotte a pochi centimetri più generosa la Clio V6, alla quale ruba quasi venti centimetri sulla lunghezza. Infatti seppur ambita la V6 non ha mai eguagliato la 5 Turbo proprio per le sue doti ‘autostradali’ invece che corsaiole. Nonostante un intervento ‘chirurgico’ sull’assetto ad opera di Tom Walkinshaw…
NELLA STORIA VEDI IL FUTURO
ALLA 24 ORE DEL NURBURGRING ASTON MARTIN HA SVELATO LA CC100 SPEEDSTER CONCEPT
Durata, 0’25”
REDAZIONE – Un flash per annunciare il giro al Nurburgring della Aston Martin CC100 svelata in occasione della 24 Ore germanica e per festeggiare i cento anni della casa inglese più seducente. Il concept è equipaggiato con un V12 di sei litri. (Nicoletta Triggiani)
TRASFERIMENTI EMOZIONALI
AL CONCORSO D’ELEGANZA DI CERNOBBIO LA “CONCEPT NINETY” DI BMW HA SFILATO PER MANIFESTARE IL DNA SUPERBIKE DI MONACO
Durata, 1’39”
FEDERICO DI LERNIA – Novant’anni di BMW Motorrad, novant’anni di storia delle due ruote – difficilmente un altro costruttore di moto è in grado di vantare un patrimonio storico di tale durata e di tali successi come BMW. Anche la BMW R 90 S ha motivo di festeggiare: quest’anno l’icona del design di BMW Motorrad compie 40 anni. Per rendere omaggio ed entrambi questi anniversari, il BMW Group ha presentato un modello molto speciale al Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2013: la BMW Concept Ninety. In collaborazione con l’azienda di moto custom Roland Sands Design, il team di design della BMW Motorrad ha realizzato un omaggio esclusivo alla BMW R 90 S. L’ex pilota di moto Roland Sands e il suo team sono tra i più richiesti partner nel mondo delle moto custom. I loro standard di design e la raffinatezza tecnica con la quale attuano le personalizzazioni di alta classe conferiscono alla BMW Concept Ninety una presenza esclusiva e sicura di sé. Questa cooperazione eleva ad un nuovo livello sia Roland Sands Design sia BMW Motorrad Design.
La BMW Concept 90 fa rivivere questo spirito di superbike carica di emozioni, trasferendo l’emotività e l’ispirazione del vecchio modello in una forma contemporanea. Questa è una reiterazione moderna dell’essenza tradizionale della moto: l’unione armoniosa di uomo e macchina – pura ed emozionale.
La BMW Concept Ninety entra in scena come moto boxer sportiva con una serie di dettagli sofisticati. Le sue proporzioni di fondo hanno origine dall’antenata che ha ispirato questo concetto: la carenatura, il serbatoio, il sellino e la coda indicano subito il legame di famiglia con la BMW R 90 S. Sotto la carrozzeria è posizionato il motore boxer bicilindrico raffreddato ad aria. Interamente verniciato in nero con dettagli in contrasto, questa sezione della moto simbolizza grande potenza, precisione e prestazioni. La meccanica e la tecnologia nel loro insieme vengono volutamente rese visibili e riflettono un’accurata attenzione per i dettagli.