DRIVELIFE EDIZIONE MARZO 08
Drivelife 8 marzo: TIMELINE 11’ 25” *** MINI 2014 TEST DRIVE ROMA, 00’ 56” – FIAT 500 “LATTEMENTA”, 01’ 09” – LEXUS CT HYBRID, 01’ 27” – VOLVO ESTATE CONCEPT, 02’ 14” – MINI CLUBMAN CONCEPT, 01’ 55” – NUOVA FORD FOCUS, 01’ 34” – NUOVA CITROEN C1, 00’ 19”
SALTO DI DIMENSIONE
LA NUOVA MINI È UNA CITY CAR MA IN REALTÀ
È UN FENOMENO “MULTITASKING”
CHE SI MODELLA ALLA PERFEZIONE
AGLI STILI DI VITA ED ALLE ESIGENZE
DI AUTOMOBILISTI DI UN TRASVERSALE
TARGET DI CLIENTI.
L’AUTO PER TUTTI MA NON PER TUTTI,
DEVI POSSEDERE UNA CULTURA MINI.
DURATA, 00’ 00” – Chi ha guidato la MINI, dalla originale di Issigonis a quella più moderna di BMW, conosce bene i tanti pregi ed anche quei difettucci che la super cittadina per eccellenza, comunque porta(va) con sè. Per descrivere bene la nuova MINI, la The New Original, basta semplicemente dire che è una MINI, con tutti i pregi della MINI ma senza tutti quei difettucci della MINI. In altre parole, un’automobile perfetta. Sì, perché al fascino intramontabile dello stile creato da Issigonis ora la The New Original somma tutte le caratteristiche di confort, accessibilità tipiche, non di una city-car, bensì di una vera e propria premium. Più prodotto in meno di quattro metri, più prodotto con lo stesso stile e lo stesso fascino creato da Issigonis negli anni ’50.
Forse perché la Mini, una MK3 celeste – la prima con i finestrini discendenti anziché scorrevoli, in Italia c’era la British Leyland, pensa te! – mi ha accompagnato nel primo giro in città (da solo!) con la patente appena ritirata, quando mi sono messo al volante della The New Original ho “sentito” di guidare una MINI e non un’automobile con il vestito della Mini “rimesso in forma”.
Una sensazione interessante. In MINI sono stati capaci, tra marketing e prodotto, di creare intorno a questa singolarissima automobile, un mix di heritage, stile retrò, attualità, dalla strumentazione agli accessori per sicurezza della dinamica di marcia, e convivialità.
Una convivialità che con MINI va oltre la stessa MINI, intesa come automobile/prodotto per diventare un fenomeno di costume e di aggregazione sociale nel nome di MINI. Issigonis aveva disegnato un’automobile “dirompente”, una automobile così piccola in contrapposizione con le macchinone di allora. Già questo bastò, per decretarne il successo e farla divenire un’icona, un fenomeno. Poi Mini aveva le prestazioni che le grandi non avevano. Un fascino di grande richiamo tra i ragazzi di allora, sommato all’allure british ed al periodo storico che vedeva importanti mutamenti di costume, che partivano, tra l’altro, proprio dall’Inghilterra. La “swinging” London, dai Beatles a Mary Quant con la minigonna, grandi protagonisti del cambiamento sociale. Anche un’automobile piccola era utile, ieri, per sottolineare la propria diversità nell’ingessata società degli anni ’50, ’60…
Monaco è stata capace di superare Mini con MINI. Per far divenire icona, fenomeno di costume un’automobile, oggi, non è sufficiente la geometria delle dimensioni o il lusso, tantomeno il design dirompente, degli interni. È necessario qualcosa di più: l’unica strada percorribile è il marketing e la comunicazione. Hanno saputo “giocare” con MINI, tant’è che MINI ha battuto Mini. Al di là delle sue dimensioni MINI è diventata un giocattolo in mano all’automobilista. Chi la guida sa di poter guidare un’auto con dei limiti dimensionali e prestazionali ma con infinite possibilità di gioco. Dall’arredo esterno a quello interno, dalla musica a bordo alla connettività estesa. Con MINI giochi sia dall’abitacolo che dallo smartphone che dal computer di casa. Che si tratti di programmare un itinerario o trasferire al sistema audio una compilation costruita con iTunes sul Mac o l’iPad a casa, in ufficio. E’ questa trasversalità onnipresente che ha scritto il successo di MINI. Alla festa di Roma, negli Studios di Via Tiburtina, la “gente”, il popolo di MINI stava lì non perché c’era il lancio del nuovo modello, o non solo per quello, stava lì perché dietro l’elemento di richiamo dato del prodotto quelli del marketing di BMW, sorry, MINI, avevano creato un elemento “catalizzatore” delle masse. MINI era la scusa per incontrarsi, partecipare alla festa, socializzare, rimorchiare, scrivere il proprio nome sul wall costruito per raccogliere le firme e fare selfie. E poter dire, agli amici collegati via FB, magari dall’abitacolo di una MINI in cerca di parcheggio in via Tiburtina, io ci sono, c’ero. Sono stato lì. E diventare, con MINI, protagonista.
Ecco perché MINI batte tutti, nessun’altra auto è così protagonista. (lr)
DI CHE COLORE MI VESTO OGGI?
TRE NUOVE TINTE PER LA FIAT 500 DISPONIBILE CON POTENZE A PARTIRE DA 105CV
DURATA, 01’ 09” – L’aggiornamento della gamma FIAT 500 prosegue anche sul palcoscenico di Ginevra 2014 dove il gruppo italo/americano presenta tre nuovi colori, ed un allestimento (si chiama Cult) per la “nostra” city car.
Verde Lattementa (è la versione nella clip), Bianco tristrato e Blu Italia, un’esclusiva per la versione S, ampliano la scelta del colore per la 500.
All’interno nuovi rivestimenti e sotto il cofano ora disponibili cinque motorizzazioni a partire dal “novecento” TwinAir Turbo con 105CV.
PIACE A LEI, PIACE A TUTTI
CHIKA KAKO È LA PRIMA CHIEF ENGINEER A RICOPRIRE QUESTO RUOLO IN LEXUS: A LEI LA “MATERNITÀ” DELLO STILE DELLA NUOVA CT HYBRID
DURATA, 01’ 27” – Quanto fosse anticipatrice di moda, questa Lexus CT lo testimonia il fatto che alcuni elementi di stile siano stati ripresi dalle nuove linee di prodotto di Toyota. Una sinergia di piani netti e spigoli che ormai accomuna il marchio premium e quello generalista, Lexus e Toyota, quasi che il gap di stile sia in direzione dell’annullamento. A vantaggio di un’immagine “premium” per entrambi i marchi. Insomma l’esatto contrario di quanto accadde al lancio della prima Lexus, la cui nobile missione (il lusso) era più che evidente sin dal primo colpo d’occhio.
Primo step per l’avvicinamento alla gamma Lexus la CT Hybrid dal 2011 è stata preferita da oltre 42mila clienti, un successo considerando il prezzo non proprio popolare ed il sistema di motorizzazione, che fin dall’inizio è stato ibrido. Quindi “tutto da capire” ed apprezzare considerando che ieri, il 2011, l’auto ibrida era poco più che una chimera.
Lo stile esterno riprende i nuovi principi di design della gamma nella sua totalità, quindi un design che strizza l’occhio al dinamismo ed alla sportività fatto di segni, luci ed ombre, ben definiti. Per attirare l’attenzione è stato introdotto in gamma il Rosso Brillante, colore di lancio. Gli interni sono stati rivisti da cima a fondo, ed anche in questo caso i travasi di stile dai modelli più grandi sono evidenti. Un po’ come fa Audi con le sue gamme.
La nuova Lexus CT Hybrid è certificata Euro 6 e con la versione equipaggiata con cerchi di 15 pollici e pneumatico a bassa resistenza contiene le emissioni fino ad 82 grammi per chilometro.
Il sistema propulsivo unisce un motore benzina con ciclo Atkinson, 1.798 cc, che sviluppa 99CV con uno elettrico di 80CV. La potenza combinata nominale è di 136CV sufficienti per raggiungere i 180 km ora con una accelerazione zero cento in dieci secondi, circa. Consumo di 3,6 litri per cento chilometri.
IN ARRIVO L’EREDE
PERCHÈ VOLVO HA PRESENTATO TRE CONCEPT TUTTE E TRE CON DUE PORTE? PROPRIO NELL’ANNO DI LANCIO DELLA NUOVA XC90, CHE DI PORTE NE HA QUATTRO E POSTI SETTE?
DURATA, 02’ 14” – Questa concept è un colpo a sorpresa, chi se la ricordava più la Volvo ES? E’ vero che l’accento posta sulla comunicazione dei valori storici del design di Volvo avrebbe dovuto lasciar presagire un’altra esercitazione di stile di Ingenlath che traesse ispirazione dalla P1800 ES ma l’attesa, nella mia idea, era per qualcosa di altro.
Anche perché le tre concept annunciate e presentate, Francoforte, Detroit e Ginevra, hanno uno strano denominatore comune: sono tutte a due porte, una tipologia di automobile nella quale Volvo è piuttosto indietro. Concept Coupé, XC Concept Coupé ed ora Estate Concept, Ingenlath le ha disegnate tutte e tre con due soli sportelli. Proprio nell’anno in cui la casa svedese sta preparando, a Parigi, in settembre, il lancio della nuova XC90. Che di porte ne ha quattro e di posti sette.
Che vuol dire ingenti risorse concentrate sull’ammiraglia della gamma. I soldi, ora, non mancano a Goteborg ma immaginare un successivo ed immediato lancio di un altro modello subito XC90 2014 ci sembra abbastanza improbabile.
L’azienda sarà concentrata sul follow, per i diversi mercati dove sarà commercializzato, di XC90.
Del resto le tre concept di Volvo sono davvero concept, nel senso più puro del termine: difficile pensare una produzione industriale, anche su scala ridotta, di una di queste proposte. Troppo “lontano” lo stile dalle necessità commerciali: qui, in Volvo, le concept hanno, ancora, il ruolo di prototipo, nel vero senso del termine e del ruolo.
Però non è possibile trascurare che nella gamma Volvo attuale il modello che manca è proprio la due porte.
Archiviata la Volvo C30, generosamente definita “incompresa”, seppellita da tempo la C70, nelle sue declinazioni Cabriolet e Coupé e poi Coupé/Cabriolet (quelle con il tetto metallico retrattile), potenziato lo sviluppo della gamma bassa con la V40 e le versioni derivate, il pezzo mancante al puzzle della gamma è proprio una due porte che susciti emozione e fascino.
Con una gamma votata alla convivialità delle wagon, due sport utility di successo, XC60 ed XC90, una V70 Cross Country intramontabile, e punto di riferimento per chi chiunque intenda cimentarsi nella sfida delle crossover, in Volvo, guarda un po’, manca una due porte vera. La P1800 ES non resterà a lungo senza discendenza.
CRESCE A VISTA D’OCCHIO
BEN VENTISEI CENTIMETRI IN PIÙ SULLA LUNGHEZZA E QUASI DICIASSETTE SULLA LARGHEZZA. LA MINI CLUBMAN CONCEPT, PREVIEW DELLA VERSIONE DEFINITIVA, OFFRE GRANDI SPAZI PER GLI INTERNI ED IL BAGAGLIAIO: ERA ORA!
DURATA, 01’ 55” – La vedi, nella clip o sullo stand a Ginevra, e capisci subito che è una MINI, ma se ti soffermi sulle dimensioni pensi che sia proprio un’altra cosa rispetto alla MINI.
Il team di design sembra aver dissimulato bene le nuove dimensioni della Clubman ma ventisette centimetri in più sono tanti, così come sono tanti i diciassette in larghezza. Di MINI non conserva le dimensioni ma la MINI Clubman di MINI preserva lo stile “cool ed elegante”, più “maturo”.
Quattro porte e cinque posti per una lunghezza di poco superiore ai quattro metri con sbalzi corti per favorire gli spazi a bordo sottolineati da una grande calandra esagonale, stilema fondamentale di MINI, e dai fari anteriori inconfondibilmente MINI. Molto diverso il gruppo ottico posteriore che abbandona il taglio verticale per sottolineare la nuova larghezza, con un design a sviluppo orizzontale. Ed a proposito dei gruppi ottici e del design notturno, sembra che la versione finale di MINI Clubman si farà notare per la pinna luminosa sul tetto. Inconfondibile MINI, anche di notte.
Nell’abitacolo, dove si è consumato il sacrilegio del secolo in favore di una rinnovata ricerca di funzionalità, con il trasferimento della strumentazione dalla posizione centrale a dietro il volante (è così anche in MINI 2014), flessibilità e funzionalità sono le due parole d’ordine. Con lo stile inconsueto ed innovativo di MINI, che con questa concept non tradisce l’essenza del marchio ma senz’altro strizza più l’occhio ai contenuti di prodotto.
MASSA D’URTO,
12 MILIONI LE FOCUS PRODOTTE
RILANCIO IN GRANDE STILE DELLO “ZOCCOLO DURO” DI FORD, LA FOCUS, ORA IN VENDITA CON I PADDLE AL VOLANTE
DURATA, 01’ 34” – Cinque i punti forti della nuova Ford Focus modello 2014, punta di forza della casa americana in Europa.
Ford ha preferito Barcellona a Ginevra per anticipare il lancio della Focus ed affermare che la sua nuova vettura si distinguerà sui mercati per il nuovo design, ora dinamico ed affascinante, per la nuova offerta di motori a benzina e gasolio, per il sistema di connettività Sync2. Inoltre la Ford Focus modello 2014 sarà la prima vettura Ford ad offrire in Europa il sistema di parcheggio semiautomatico in grado di effettuare le manovre anche in perpendicolare. Gli aspetti della dinamica di marcia migliorati riguardano la guidabilità. ora a nuovi livelli, ed il sistema di frenata automatica attivo fino alla velocità di 50 km ora.
Ford Focus è stata venduta in dodici milioni di esemplari in tutto il mondo, dei quali sette milioni, circa, in Europa, da quando è stata lanciata oltre sedici anni fa.
Odell, presidente di Ford Europa, presentando il nuovo modello Ford Focus ne ha sottolineato le caratteristiche dello stile definendo la macchina come sintesi di design emozionante e grande guidabilità.
Visti i tempi preferiamo concentrare l’attenzione sulle doti tecniche della nuova gamma motori per i quali, in Ford, affermano di aver raggiunto riduzioni dei consumi del 19 per cento per la gamma a gasolio e del 17 per cento per quella a benzina. Argomenti, questi sì convincenti, che insieme alle emissioni contenute fino a 99 grammi per chilometro, oggi fanno la differenza sulla scelta di un modello verso un altro. Per altro ottenuti con un motore di cilindrata molto contenuta, il mille EcoBoost, del quale si dice un gran bene a dispetto della cubatura.
A proposito di motori debutta il millecinque con potenze di 150 e 180 cavalli per la versione a benzina e potenze di 95 e 120 cavalli per quelle a gasolio. Nuova Ford Focus sarà disponibile anche con il premiatissimo mille, nella declinazione di potenze di 100 e 125 cavalli. Quest’ultimo è un tre cilindri. Frazionamento oggi tanto di moda.
Cambio automatico e cambio automatico Powershift sono disponibili come optional, anche con i paddle al volante.
Per sentirsi davvero “driver”.
GIRA COME UNA TROTTOLA
DESIGN E CARATTERISTICHE TECNICHE DA AUTENTICA CITY-CAR, MA CON QUATTRO PORTE E CHARME FRANCESE PER GLI INTERNI
DURATA, 00’ 19” – Anticipazione della Citroen C1, disponibile in questa nuova versione anche con tetto apribile “Airscape”. Nuovo design e nuovi interni per maggior confort. Raggio di sterzata ridottissimo, meno di cinque metri per la volta completa, e schermo touchscreen di 7 pollici.