DRIVELIFE EDIZIONE OTTOBRE 05
TIMELINE 11’ 52” *** BMW SERIE 4 COUPÈ, TEST DRIVE NAZIONALE VICENZA, 02’ 25” – SKODA RAPID SPORTBACK, TEST DRIVE INTERNAZIONALE VERONA, 01’ 00” – SUZUKI S-CROSS, TEST DRIVE NAZIONALE TORINO, 01’ 50” – PEUGEOT 308, 02’ 17” – CITROEN ITINERARIO VALPOLICELLA, 03’ 17”
L’EVOLUZIONE DELLO SPAZIO
L’ABITABILITÀ RITROVATA ED UNO STILE CHE SEGUE IL LAYOUT DELLE GRANDI COUPÉ DI MONACO SONO LE DOTI DELLA NUOVA SERIE 4
DURATA, 02’ 25” – VICENZA – (FEDERICO DI LERNIA) – L’interrogativo posto ha avuto risposta. BMW Serie 4 è l’evoluzione della Serie 3 e nonostante la più grande e generosa abitabilità non può essere considerata una versione due porte di altri modelli BMW. Resta solo da capire per quanto tempo sul mercato resteranno in vendita entrambi i modelli, 4 e 3.
Ed a proposito di vendita introduciamo la Serie 4 con il posizionamento di prezzo. Ventidue pagine di listino, accessori compresi, raccontano la possibilità di personalizzazione che BMW ha intenzione di offrire ai suoi clienti al momento della scelta del modello.
In gamma, al momento del lancio e con prezzi antecedenti al recente aumento dell’IVA al 22 per cento, sono disponibili per il mercato italiano la Serie 428i, nell’allestimento standard, al prezzo di 43,900 euro, la 428i xDrive a 46.500, la 435i a 51.700 euro, la xDrive costa54.300 e la 420d al prezzo di 41.200 euro, che si conferma la versione “startup”. Gli allestimenti disponibili sono: Sport, Luxury e MSport.
Per dare una idea del top: 59.150 euro è il prezzo di una 435i xDrive in allestimento Luxury.
Non è funzione della TV descrivere di più tutti i modelli, quindi focalizzando sulla versione che senz’altro sarà la più venduta, ergo la preferita, ossia la 420d si possono qui sottolineare gli highlight di questo modello specificando che alcuni tratti – certo non il motore – sono comuni, ovvero trasversali – alla gamma.
Trattandosi di coupé, automobile votata alle prestazioni, sarà opportuno un accenno:
velocità massima 240 Km/h. Accelerazione da 0 a 100 Km/h compiuta in 7,5 secondi. Non dimenticate che è una coupé spinta da un quattro cilindri a gasolio con 184 CV e 380 Newtonmetri di coppia e che pesa, circa 1500 kg. E per sottolineare la sua dinamicità eccellente c’è il dato di accelerazione da 0 a 100 della più performante 435i xDrive: 5,2 secondi. Poco più di due secondi la differenza tra i modelli. Ma 122 i cavalli di differenza tra l’una e l’altra. E meno di cinque litri per cento chilometri il consumo di gasolio per la 420d.
Che di questi tempi…
I MIEI VOLUMI
SPACEBACK: SPAZIO DIETRO. LA NUOVA VERSIONE DELLA RAPID NE OFFRE DAVVERO TANTO, PER PASSEGGERI E BAGAGLI AL SEGUITO
DURATA, 01’ 00” – VERONA – Skoda Rapid Spaceback – Test drive internazionale, Verona. 1/10
La linea è essenziale. Se non fosse per il nome che ricorda una nazione ricca di sfumature e di arte, verrebbe da pensare ad un rigorismo ed una essenzialità teutonica. Invece non è un’automobile tedesca anche se la mano germanica c’è, intesa però come proprietaria del marchio; al quale ha impresso un l’impronta del grande rilancio grazie alla potenza del marco. Quando c’era il marco. Oggi c’è l’euro e quello tedesco sembra più forte di tutti, tanto che dalla capitale europea dell’automobile, una indefinibile città da dove Il Gruppo comanda sul mondo automotive, arrivano fiumi di quattrini, leggi investimenti, per rafforzare, potenziare, promuovere, consolidare, il marchio Skoda sui mercati.
Operazioni di successo: i modelli sono sempre più apprezzati, le quote crescono, nonostante le tempeste della recessione, ed alcuni modelli sono persino molto trendy come la Yeti o la Octavia, la wagon.
Vogliono conquistare di più, ed affidano alla Rapid Spaceback la mission di attrarre clienti in un mercato che è il più interessante per volumi, quote, redditività.
Cosa ha la Rapid Spaceback per assolvere al comando impostole?
Il prezzo: parte da poco più di 16mila euro. I volumi: 450 litri il bagagliaio. L’abitabilità: oggi, viaggio di rientro verso Verona ho “testato” i posti posteriori. Liberi di non credere ma nonostante il sedile anteriore passeggero fosse comodamente occupato (e scrivo comodamente per significare che il collega lì seduto non aveva le ginocchia in bocca) avevo spazio a sufficienza per le gambe. Nel senso che le mie ginocchia non toccavano il suo schienale, che non pativo sacrificio di posture del busto. Insomma ero seduto comodamente anche io.
Siamo tutti e due nella media nazionale, ossia tra 1.70 ed 1.80. Mica poco, considerando che sedili posteriori ben più “premium” non offrono le stesse misure. E considerando che il target della Rapid Spaceback è la famiglia in formazione, il single con tanti amici tutti dediti allo sport e via discorrendo, non si può che trarre la conclusione di essere a bordo di un’auto che assolverà bene alla sua mission.
Motori in gamma: 1.2 TSI 86CV, cambio a 5 marce, 105CV cambio a sei marce. 1.4 TSI 122CV anche con cambio DSG a 7 marce. E poi, diesel, 1.6 TDI 90CV (anche con cambio DSG 7 marce) e 1.6 TDI con 105CV e cambio a cinque marce. Emissioni da 99 grammi per chilometro, il TDI 90CV.
Allestimenti, Active, Ambition, Elegance
Misure: lunghezza, 4.304 – larghezza, 1.706 – altezza, 1.459 – passo, 2.602 – volume bagagliaio fino a 1.380 litri.
Commercializzazione da Novembre 2013.
(Nicoletta Triggiani)
IN TV:
Rapid Spaceback è la nuova proposta di Skoda per interessare un target più giovane al quale proporre un’automobile dalle linee essenziali ma ricca di contenuti. Tecnici, grazie ad uno schema costruttivo consolidato sull’esperienza del gruppo, Volkswagen, ma anche di funzioni e funzionalità tipiche della marca. Interni con spazi flessibili, una bagagliaio grande, 415 litri – è il più capiente della categoria – un abitacolo con finiture di qualità ma soprattutto con tanto spazio per i passeggeri. Senza distinzione tra chi sta davanti o chi siede dietro.
Motori in gamma: 1.2 TSI 86CV, cambio a 5 marce, 105CV cambio a sei marce. 1.4 TSI 122CV anche con cambio DSG a 7 marce. E poi, diesel, 1.6 TDI 90CV (anche con cambio DSG 7 marce) e 1.6 TDI con 105CV e cambio a cinque marce. Emissioni da 99 grammi per chilometro, il TDI 90CV.
Allestimenti, Active, Ambition, Elegance
Misure: lunghezza, 4.304 – larghezza, 1.706 – altezza, 1.459 – passo, 2.602 – volume bagagliaio fino a 1.380 litri.
Commercializzazione da Novembre 2013.
SONO ARRIVATA
CON UN HERITAGE IMPAREGGIABILE ANCHE SUZUKI CON S-CROSS SCENDE NELL’ARENA DEI SUV COMPATTI
DURATA, 01’ 50” – TORINO – (red) – Suzuki S-Cross, svelata allo scorso salone dell’Auto di Ginevra, ed ora finalmente in strada, riconferma l’eccellenza di Suzuki nel settore dei crossover e delle auto a quattro ruote motrici.
S-Cross si adatta perfettamente alle esigenze di chi cerca spazio in abbondanza in misure esterne compatte. Confortevole per 5 persone, dispone di un bagagliaio da ben 430 litri, ai vertici della categoria; è dotata di un tetto panoramico di nuova concezione, novità assoluta sul mercato, con un’apertura tra le più ampie del segmento e offre una funzionalità che si sposa con un design deciso, sportivo e originale.
S-Cross dispone di un’ampia gamma di dispositivi di sicurezza attiva e passiva, oltre a garantire notevoli qualità stradali e off-road, grazie anche alla nuova tecnologia a trazione integrale ALLGRIP, la più avanzata evoluzione delle rinomate tecnologie a trazione integrale sviluppate dalla casa di Hamamatsu in oltre 45 anni di storia di 4×4.
Il nuovo sistema di trazione integrale ALLGRIP offre quattro modalità di guida, selezionabili dal conducente attraverso un comodo selettore posto nella consolle centrale, che garantiscono prestazioni e sicurezza ottimali nelle più svariate condizioni di guida.
Il motore 1.6 benzina deriva dal M16A già installato su altri modelli Suzuki. E’ stato aggiornato per una consistente erogazione di coppia in un ampio spettro di regimi di rotazione. L’alleggerimento dell’unità e dei componenti accessori e la riduzione del coefficiente d’attrito hanno permesso di ottenere un’efficienza superiore, oltre a elevati valori di potenza e coppia, ora a 120 CV con 156 Newton metri di coppia.
A questo s’affianca il millessei diesel DDiS turbo a geometria variabile che sviluppa anch’esso 120CV ma con 320 Newtonmetri di coppia. Per entrambi consumi a partire da 4,2 litri per il diesel e 5,4 litri per il motore a benzina. Con emissioni a 110 grammi per chilometro per il diesel.
(Nicoletta Triggiani)
L’EPURAZIONE
PROFONDA RIVISITAZIONE STILISTICA PER LA INTERMEDIA FRANCESE, LA 308, CHE SFIDA SUL MERCATO DUE MOSTRI SACRI, GOLF E ASTRA
DURATA, 02’ 17” – REDAZIONE – (red) – Épuré. Design épuré. Rende bene, vero?
E’ la definizione che uno dei responsabili dello stile di 308 ha utilizzato per cercare di spiegare cosa hanno voluto fare in Peugeot con la nuova berlina due volumi.
La cui mission non è solo quella di rendere al pubblico una faccia nuova ma competere ad armi pari nel mercato più affollato d’Europa, quello della Golf e dell’Astra, per intendersi. E parliamo di due mostri sacri che 308 intende sfidare.
E per fare questo si affida ad uno stile che lascia da parte certi “barocchismi” di frontale e coda tipici delle serie costruttive precedenti, fino alla 207, per intenderci.
Coniugando stile con materiali innovativi, arredamento d’interni caratterizzato da una plancia, che riprendendo lo stile “rialzato” della 208 lanciata l’anno scorso, lo estremizza, lo sviluppa, con nuove forme, una diversa disposizione attorno al driver per rendere una driver experience di alta qualità con 308.
Per far questo, rivaleggiare con i titani del segmento C, 308 offre un bagagliaio che è il più grande della categoria con 470 litri di capacità ma estensibile fino ad oltre 1300 litri con lo schienale del divano posteriore abbattuto. E se il bagagliaio ha la sua importanza non di meno l’abitacolo che sfrutta a vantaggio del confort la larghezza di 308 di un metro ed ottanta. Ma le misure contano fino ad un certo punto.
La qualità della vita a bordo è derivata dalla nuova piattaforma EMP2, un elemento comune a diversi modelli del Gruppo PSA, C4 Nuova Picasso, ad esempio.
Il baricentro sensibilmente più basso, la nuova distribuzione dei pesi nel senso longitudinale, le ruote alle quattro estremità della struttura, quindi con un passo lungo e sbalzi ridotti, il diverso collegamento al suolo (gruppo ruota più ammortizzatore) sono i fondamentali di quel concetto “driving experience” tanto caro agli uomini della comunicazione in questo momento di lancio del modello.
Infine, i motori. Compare anche sulla 308 il tre cilindri benzina turbo con 110 e 130 CV, Euro6, ma ad esso si affiancano il milledue con 82 CV, il millessei benzina THP con 125 e 150 CV.
E le due versioni diesel con il millessei turbodiesel e-HDi con 115 CV e la versione HDi con 92CV.
Allestimenti Access, Active ed Allure ed una versione Business. Prezzi a partire da 16.900 euro.
Commercializzazione e lancio dal 21 Ottobre.
(Nicoletta Triggiani)
TEMPO DI SCAMPAGNATA
PICCOLA ED ECONOMICA MA CON GRANDE ABITABILITÀ LA CITROEN C3 È LA COMPAGNA IDEALE PER LE GITE D’AUTUNNO
DURATA, 03’ 17” – VALPOLICELLA – (red) – Questo nuovo itinerario ci porta in Veneto. Al volante della Citroen C3 restyling andremo alla scoperta della Valpolicella. Siamo in provincia di Verona, sulla destra geografica dell’Adige. La Valpolicella, rinomata in tutto il mondo per la viticoltura e soprattutto per il suo vino Amarone, è una zona collinare che precede le prealpi veronesi.
La valle che conta sette comuni, si estende per circa 240 km2, molti dei quali coltivati a vite. Con la nostra nuova Citroën C3 attraversiamo il centro storico del comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella.
Ben presto raggiungiamo la piccola frazione di San Giorgio di Valpolicella che conserva un bell’abitato in pietra. Da qui il panorama sulla sottostante valle e sui vigneti è davvero superbo. Sulla nostra sinistra scorgiamo il lago di Garda, più a nord i monti Lessini e sullo sfondo le Dolomiti. A far da cornice, i dolci terrazzamenti di filari di uva corvina veronese, corvinone e rondinella, dalle quali si ricava il pregiato Amarone. L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso passito secco che ha ottenuto il riconoscimento docg nel novembre del 2011. Un altro vino docg è il Recioto della Valpolicella, ottenuto con le stesse uve dell’Amarone, tanto che alcuni produttori, scherzosamante, lo definiscono un Amarone mancato.
Riprendiamo il nostro viaggio alla volta di Fumane. Il paese ci appare dall’alto dei tornanti come un borgo ben strutturato. Il territorio comunale pare fosse abitato già 60.000 anni fa. In epoca romana, Fumane, divenne una circoscrizione amministrativa autonoma. Nell’alto medioevo fu sotto il dominio longobardo. Oggi Fumane conta poco più di 4.000 abitanti. Nel suo centro storico svetta il campanile della parrocchiale del XVIII secolo.
Riprendiamo il nostro percorso, questa volta le dolci colline della Valpolicella sono segnate dalla presenza della pianta dell’olivo da cui si produce un eccellente olio extravergine dal gusto intenso.
Ottimi ristoranti ma anche semplici osterie sapranno deliziare il vostro palato, c’è davvero l’imbarazzo della scelta in Valpolicella. Qui la pasta è ancora tirata a mano e l’amarone si può apprezzare sia nei primi che nei secondi piatti come il brasato con polenta.
Lasciamo le eccellenze della cucina della Valpolicella per dirigerci verso l’abitato di Marano, il cui nome deriverebbe da Gaio Marius, console della repubblica romana, il quale avrebbe fatto costruire un castello a difesa dei Cimbri.
Facciamo ingresso in paese dalla parrocchiale edificata in croce greca e sormontata da una cupola alta 30 metri.
Si conclude qui il nostro itinerario di visita in Valpolicella che ci ha fatto scoprire luoghi incantevoli e suggestivi pamorami.
Ci congediamo con un po’ di nostalgia dai buoni sapori che ci regalato l’enogastronomia della Valpolicella, un angolo di paradiso e relax a soli 20 chilometri dalla città di Verona.
(Nicoletta Triggiani)
In alcuni casi trattasi di testi redatti dai “competenti” uffici stampa.