Categoria: PORTFOLIO
LAND ROVER DEFENDER
L’altro giorno, quando ho preso la Defender 90 Anniversary, durante la guida ho appuntato nella memoria, quella biologica, ne’ tablet e neanche smartphone, un paio di idee per scrivere due righe di ringraziamento all’amico (nonché titolare delle concessioni delle auto in prova per i giornalisti) che aveva favorito il test drive ed il set fotografico, il terzo, di una Land Rover illuminata dalla Luna piena. Le voglio pubblicare perché sono, per me, il miglior modo per cercare di far entrare il lettore nello stato emotivo che questa vettura riesce a provocare.
Il salto indietro nel tempo è stato immediato, appena respirata l’aria a bordo della Defender.
Inconfondibile. Lo stesso che sentii tanti anni fa quando ebbi in prova una versione precedente.
Non l’ho dimenticato e non lo dimenticherò mai.
E’ un profumo speciale che ricorda ambienti duri, severi, avventura e fatica.
Ma anche emozione e soddisfazione.
E’ il profumo di gomma, la gomma di un’auto che – sua pari solo la Porsche 911 – è un’icona automotive.
Un profumo che solo lei ha… inconfondibile, da far girare la testa. Come una gran bella donna.
“clic” sulle freccette per sfogliare la galleria fotografica…
😉
Quanto alla Luna, in Luglio ci sono stati due fenomeni astronomici di Luna piena durante lo stesso mese.
Ecco cosa scrivevano nei giorni scorsi alcuni quotidiani online:
*”Sarà la seconda Luna piena nel giro di un mese. L’evento astronomico, che non si ripete dall’agosto del 2012, è chiamato “Luna blu” o “Blue Moon” ma non ha niente a che vedere con il colore che il satellite terrestre assumerà la sera del 31 luglio. La denominazione popolare descrive infatti il fenomeno astronomico che porta un anno solare ad avere 13 lune piene piuttosto che dodici. Questa volta è il mese di luglio quello ‘scelto’ dal calendario: dopo la Luna piena del primo giorno del mese anche la notte del 31 luglio sarà illuminata dalla luce magica del satellite nel periodo del suo massimo splendore. Sarà necessario aspettare quasi tre anni perché si ripeta un evento identico a questo: la prossima Luna blu cadrà, infatti, nel 2018, precisamente il primo e l’ultimo giorno di gennaio.”*
(fonte, La Repubblica)*
*Non sono astronomo, tanto meno posso far meglio nel descrivere il fenomeno. Quindi un bel copia/incolla. Citando la fonte e ringraziando.
DELLA STESSA SERIE, LANDROVER FILM ASTRONOMIA
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LAND ROVER DISCOVERY SPORT
HO PRESO UNA CATTIVA STRADA
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Tutte le fotografie ©lucaromanopix, vietata la riproduzione e la diffusione senza il consenso scritto dell’autore, che oggi (28/7/15) non è in vena di concessioni.
La guardo e penso.
Penso alla Defender. Mi chiedo: ma questa è capace?
La guardo e penso.
Non mi riferisco solo alla vettura della quale stringo il volante e premo il freno, in un attimo di perplessità mentre aspetto che due signori liberino la mulattiera per lasciarmi arrampicare.
Mi riferisco a lei, la mulattiera.
Alla pendenza di quella strada. Allo sconnesso che farebbe cedere le armi a molte “presunte” SUV di questi tempi. Che affollano solo l’asfalto e che non trovi certo su questa strada. E penso a chi ha costruito, intorno all’anno 1000, il castello di Rocca Calascio. A chi spronando asini e muli ha portato fin quassù tutti i materiali per costruire questa magnifica roccaforte.
Ed ora penso alla Discovery Sport color bordeaux che deve affrontare anche lei quella salita. Senza riportare graffi sulla carrozzeria, senza rompere una sospensione o peggio qualche parte del motore o della trazione. Anche perché al di là della figuraccia infinita devo arrivare fino in cima, fare quello che voglio e, soprattutto, questa notte tornare indietro.
La fortuna aiuta gli audaci e “gli irresponsabili”, sono determinato ad arrivare fin sotto la roccaforte. Ma quell’impervio sentiero di montagna mi preoccupa.
“Feroci” sassi attendono il telaio della Discovery. Già intravedo a poche decine di metri davanti al bel muso della Discovery il primo passaggio difficile. E sarà solo il primo dei tanti. Non so quanti metri o chilometri, uno forse due chilometri di una brutta mulattiera prima di arrivare in cima. Ma quello che vedo è scoraggiante. Grossi massi ben piantati nel terreno. Grossi davvero. Ed anche profondi solchi da percorrere prima di affrontare il masso. Insomma una “strada” killer. Penso a quando il 5 marzo volevo salire “quassù” con un’altra Land Rover. La Discovery Classic, quella con il V6 e gomme per la neve. Ed a marzo ho dovuto desistere ben prima di arrivare qui. Ho dovuto desistere dopo neanche 100 metri dall’asfalto, quindi almeno cinque chilometri prima di questo punto. Anche fossi arrivato qui con la Classic non sarei andato oltre.
Ho fatto tante esperienze in fuoristrada, mai una gara o il percorso di un raduno. Dove però si è in tanti e c’è l’assistenza. E nei test drive organizzati seppure i passaggi siano complessi è nulla in confronto a quello che vedo.
I due tizi si sono fatti da parte. O innesto la retromarcia e rinuncio oppure metto il selettore del cambio in “d” e vado avanti. Vado avanti. La pressione sull’acceleratore è pressoché inesistente. La grande coppia di questo motore fa il suo dovere. In salita sarà lei che mi aiuterà nel raggiungere l’obiettivo. Il primo scoglio è sotto il paraurti anteriore. Seleziono il programma di marcia più adatto scegliendo tra le iconcine della plancia. Trovo quello giusto e spingo il destro. Sento la anteriore destra arrampicarsi sul masso mentre la sinistra pattina. La coppia passa dietro e con delicatezza la Discovery supera il primo ostacolo. Gli altri, alcuni più impegnativi, altri meno, lei, la Discovery, li supera con la stessa agilità. Sono preoccupato solo dalla luce a terra. Certi solchi sono davvero profondi ed il cicalino di avviso “oggetti circostanti” suona in continuazione. Mi sta facendo innervosire, fa un casino infernale. Ed ho timore che sovrasti il seppur minimo contatto sbagliato. Sono all’antica: guido con i MIEI sensi. Non ho bisogno di sensori. Ma non è questo il momento per cercare come fare a disinserirlo. E’ vero che il Sole tramonta alle otto-e-trentacinque ed il moonrise è alle ventidue-e-zero-nove. Ma non voglio perdere tempo. L’ultimo grosso ostacolo è alle spalle, il pianoro si apre alla vista. Un panorama meraviglioso. E la magnificenza, l’imponenza, della roccaforte. Impareggiabile. Valeva la pena di arrivare qui. Parcheggio a quota 1.421. Secondo l’altimetro.
Avevo previsto tutto: orario di moonrise, coordinate di riferimento, corpi macchina, obiettivi, lampade e “catering”. I generi di conforto in queste occasioni non me li faccio mai mancare. Solo ad una cosa non avevo pensato: le zanzare. Terribili e cattive, come la mulattiera.
Che ora devo affrontare in discesa. Al buio.
Lascio il set dopo la ventitré-e-cinquantanove del quattro giugno.
Curva secca a sinistra mentre mi chiedo se per caso, al buio, senza riferimenti, io abbia preso la strada sbagliata. No. E’ quella giusta. La riconosco. E’ quella cattiva, di notte alla luce dei fari della Discovery Sport, ancora più cattiva.
Ma lei, la Discovery Sport, ama il twist. Sei, sette passaggi di twist e sono sullo sterrato “facile”, pianeggiante e senza buche, quello dove arrivano pure i “finti SUV”. Di lì, tutta in discesa.
Certo non tutti amano il twist di notte e con il precipizio dalla loro parte.
Ma la Discovery ha belle maniglie alle quali aggrapparsi durante le oscillazioni più ampie.
Vero?
(lr)
Gallerie fotografiche
Galleria fotografica “3”
Galleria fotografica “5”
DELLA STESSA SERIE, LANDROVER FILM ASTRONOMIA
Credit
Tutte le fotografie e le clip ©lucaromanopix
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Once Ansel Adams said: “The single most important component of a camera is the twelve inches behind it”.