PUNTI DI VISTA
(da drivelife) – L’ovvietà dell’ostentazione modaiola, del gusto di mostrare il possesso dell’oggetto che la divisione marketing di una o dell’altra multinazionale del consumo ha saputo “comunicare” come irrinunciabile è ribaltato, cancellato, distrutto. Acampora è un rivoluzionario, una persona che sa osare, uno che prende rischi stilistici e cromatici che farebbero impallidire qualunque altro designer. Gente di per sè dalla grande creatività, ma qualche volta, molto omologati. Acampora è un uomo di forti convinzioni, di forti principi estetici. Tutto fuori dell’ovvio, del consumistico, rifugge dal banale. Osa, convince. La sua idea ti cattura e se, sensibilità permettendo, hai, non dico lo stesso coraggio, ma sai guardare le cose che vedi non puoi non condividerla, entusiasmarti, apprezzarla.
Nel mese di Giugno guidare la sua prima creazione con Peugeot, la 508 RXH, ci aveva fatto sospettare alcuni principi della “acamporiana filosofia”. La straordinarietà della 508 Carrozzeria Castagna era sottolineata ad ogni incrocio, ad ogni traversa e ad ogni parcheggio. La convivialità dei napoletani, degli ischitani, ha punteggiato di infinite lodi ogni chilometro che abbiamo percorso per lo shooting fotografico e la produzione della clip.
E’ stato entusiasmante e divertente.
Il primo contatto con quella che ci piace definire (anche per brevità) la “Castagna” ha offuscato l’idea che ci eravamo fatta guardando le foto scattate dallo studio sulle nevi di Febbraio. Qualche perplessità s’era manifestata, allora.
Vederla dal “vivo” ha fatto salire l’adrenalina alla bocca. “Ora guido quella macchina lì”, ho sentito lo stomaco chiudersi con il desiderio del possesso che avanzava andando a colpire quei centri nervosi che racchiudono ancora gli aspetti infantili che ogni uomo conserva nonostante l’incalzare dell’anagrafe. Insomma “gioco” con la “mia macchinina”.
E, come un ischitano ha ben sintetizzato con il suo “esemplare unico!”, oggi quella automobile ce l’ho solo io. Una fuoriserie, Peugeot e Carrozzeria Castagna preferiscono definirla così.
Qui è la filosofia dell’atelier milanese. Di Gioacchino Acampora. Quell’automobile la possiedo soltanto io. Come la mia nessun’altra al mondo. Un livello di personalizzazione irraggiungibile da altri. Non solo perché la creatività dell’Acampora è sconfinata, e soprattutto libera da vincoli marketto/commerciali, ma anche perché lui ha il coraggio di osare. Conosce i materiali, conosce la tecnologia, conosce l’industria ma soprattutto conosce il valore di quelle persone che, artigiani – anzi artisti – conservano quella passione sfrenata per il lavoro che fanno. Persone che usano testa e mani per il confezionamento sartoriale di pelli, tessuti di sintesi, plastiche e metalli, legni e cristalli, che alla fine compongono quella creatura unica che è una personalizzazione “Castagna”. Una fuoriserie.
L’uomo, la donna, le persone che hanno questa consapevolezza del lavoro che costruisce una fuoriserie, possono avere la capacità di avvicinarsi ad una creazione Castagna. Sono persone che hanno raggiunto la consapevolezza della maturità del loro livello di lusso. Persone che rifuggono dall’ovvio, seppur costoso. Non è il soldo che crea l’esclusività. E’ la capacità di poter disporre del proprio tempo che crea il vero lusso. La capacità di godere dei benefici di una vacanza su un’isola “riservata”, e meta del turismo evoluto, può dare rifuggendo la mondanità di certe coste sarde. Belle, acque trasparenti… bellissime. Un tempo, oggi santuario della maleducazione.
E’ qui la chiave di volta, quella pietra fondamentale che in un arco sostiene tutta la struttura, della motivazione d’acquisto di una “Castagna”.
Il possesso di un esemplare unico, della fuoriserie, la certezza di poter sottolineare, attraverso una scelta non estrema per il costo, la estremità e la spiccata individualità del proprio gusto.
In quei giorni al volante della “Castagna” quante volte ci siamo affiancati, ad un semaforo, nello stop&go cittadino, ad un cliente al volante di una “magnifica” premium ed abbiamo visto, letto distintamente nei suoi occhi, lo stupore guardando la nostra “Castagna”. Ed immediatamente dopo la sua consapevolezza che al volante dei suoi “centomila” era comunque uno qualunque, un numero nella massa. Bianca, argento, nera, cavalli e coppia in quantità, linee speciali di personalizzazione, tutto quello che volete. Ma sempre un numero nella ovvietà.
Infatti non guidava un esemplare unico, una fuoriserie. E’ un’altra cosa, è una scelta di vita. Non per tutti.
Basta un po’ di coraggio. E la giusta sensibilità.
Luca Romano.