Sfoglia il photobook completo della Volvo V70 D2 Polar
L’ESTATE STA FINENDO…
#Teaser 0
Eccellente viaggio di rientro.
Automobile sorprendente!
Apro la custioda e tiro fuori il ‘violino’, spero di riuscire a suonare bene. Ma il soggetto offre un ottimo spartito.
😉
E’ un’automobile fantastica, mai consumato così poco. Ma la cosa che mi ha stupito di più, è scoprire cosa siano riusciti a tirar fuori da un millessei. Incredibile, davvero incredibile. È vero, una Volvo con tutti i crismi.
Ed ancor più incredibile, lasciatemi sviolinare – ma la suonata è meritata – è il sound di questo motore.
Non credevo alle mie orecchie. Chiudi gli occhi (per dire!) ed in accelerazione sembra di guidare il cinque cilindri.
Ieri* mi sono divertito a fare qualche foto durante il viaggio per memorizzare i consumi. Alcune delle più significative devo pubblicarle a fine test-drive.
All’arrivo a Roma il computer di bordo mi offre ancora una autonomia di oltre settecento chilometri.
E il livello del carburante è maggiore del 50%.
Sarà un piacere scrivere di questa Volvo anche perché non mi ha fatto molto rimpiangere le prestazioni d’altri modelli e tempi. Ha il suo caratterino…
(da appunti di viaggio privati… fino a ieri…*) (*6 Agosto)
#Teaser 1
Un mese di viaggio con Polar. Sinonimo di vantaggio perché alla tradizionale qualità e sicurezza Volvo abbina un prezzo di acquisto vantaggioso. Un costo contenuto per la essenzialità degli equipaggiamenti. Che non vuol dire una Volvo spoglia o senza accessori. Vuol dire che a bordo c’è tutto quello che serve. Accessori per il confort e per la sicurezza della dinamica di marcia. A questi vantaggi, nel caso specifico della V70 in prova, si aggiunge un altro punto di eccellenza. Il motore. E’ il D2 che, tradotto, significa avere nel cofano un quattro cilindri a gasolio con centoquindici cavalli di potenza. Piccolo di cilindrata ma un grande motore. Si potrebbe, scrivo si potrebbe, essere indotti a pensare che il motore D2 sia sotto dimensionato per la grande V70. Ed invece il D2 è una sorpresa. Un grande sorpresa perché abbina i vantaggi della cilindrata contenuta e quelli di consumi davvero esigui ad una dinamica di marcia di assoluto rilievo. Certo la V70 con il D5 corre, ma questa è una ovvietà. Dopo 1 mese di guida reputo questa automobile un acquisto davvero intelligente. Considerando l’aria pesante che circola sul nostro paese e i venti di tempesta all’orizzonte, comprare un’automobile che abbia costi di acquisto, gestione e manutenzione contenuti ma offra grande abitabilità, ottime doti di prestazioni, la sicurezza di Volvo, sia un acquisto da valutare attentamente. Per dirla parafrasando un “gentleman”: con poco ti compri tanta lamiera. Il prezzo sotto i trentamila euro, per la Polar (nella immagine una SuperPolar, che costa un pochino di più) è davvero un argomento tanto convincente.
(da drivelifemagazine.tumblr.com)
#Teaser 2
VOLVO V70 D2 POLAR – Questo è il quadro strumenti della V70 Polar in uno scatto del 6 Agosto scorso durante un percorso sulla E45 (vedi più sotto). Da notare la velocità di marcia, lo stato del livello di carburante (a sinistra), l’indicatore della percorrenza litro per chilometro (a sinistra, tra il serbatoio ed il tachimetro), la temperatura esterna (aria condizionata “a palla”) mentre a destra si legge l’autonomia di viaggio rimanente. Il numero di giri e la marcia inserita. Ancora una nota: l’ora dello scatto. Il viaggio era iniziato circa un’ora prima. Ergo: sarà anche per la forma del serbatoio ma in un’ora di cammino l’indicatore del carburante segna ancora il pieno. Liberi di non credere.
(da drivelifemagazine.tumblr.com)
#Teaser 3 –
End of the game, insert coin, game over
L’estate sta finendo. Come poter ovviare alla frase più sciocca “è tempo di bilanci”?
Riferito ad un mese di guida con la Volvo V70 D2 Super Polar, quella con l’aggiornamento del modello 2014. Forse aggirando l’ostacolo ed entrando subito nel racconto di tanti pensieri, che, chilometro dopo chilometro, hanno accompagnato la prova “vacanziera”. Oppure, ancora meglio commentando le fotografie del quadro strumenti che meglio delle mie parole descrivono alcuni dei valori, dei vantaggi, della V70 D2.
Superstrada E45, ore 18:56 del 6 Agosto, prima di SanSepolcro. Leggi:
Km / litro 20,3 – autonomia 1.000 Km – velocità 128 Km/h (sì, c’è il limite… lo so, ma dovevo fare la foto. È stato un attimo).
Da notare, qui e nelle altre fotografie, la velocità di marcia, il numero dei giri in sesta marcia (il cambio di questo esemplare è manuale), il cruise control inserito, lo stato del livello di carburante (a sinistra), l’indicatore della percorrenza litro per chilometro (a sinistra, tra l’indicatore del livello serbatoio ed il tachimetro), la temperatura esterna (aria condizionata “a palla”, quindi) mentre a destra si legge l’autonomia di viaggio rimanente.
Ancora una nota: l’ora dello scatto. Il viaggio era iniziato circa un’ora prima. Ergo: sarà anche per la forma del serbatoio ma in un’ora di cammino l’indicatore del carburante segna ancora il pieno. Liberi di non credere.
(da drivelifemagazine.tumblr.com)
Superstrada E45, ore 20:24 del 6 Agosto, dopo Perugia. Leggi:
Km / litro 14,1 – autonomia 1.025 – velocità 118 Km/h, numero di giri…
Quadro strumenti a fine viaggio, destinazione quasi raggiunta, numero di giri, si legge, circa duemila/min., velocità… c’è un 1 ( ! ;-)) )
Ore 21:28, autonomia 800 Km.
Distanza percorsa tra le 18:56 e le 21:28 Km 228 perfettamente in linea con il valore di autonomia residua dichiarata dallo strumento. E non tutto il percoso è stato compiuto da bravo ‘scolaretto’.
Nella pagina la documentazione fotografica della capacità di combinare dinamica di marcia eccellente con valori di consumo per litro da utilitaria. Ma ciò che le fotografie non possono raccontare è quello che si prova al volante di un’automobile così grande e confortevole mossa da un motore così piccolo ed economico.
La foto descrive un dato pressocché oggetivo (non voglio entrare nella questione della filosofia della rappresentazione della realtà attraverso una immagine bi-dimensionale…) con valori dichiarati in quell’istante. Guidare un’automobile è una somma di sensazioni ed emozioni che solo le parole possono cercare di descrivere. Oppure entrare in concessionaria e chiedere di fare un giro prima di comprare. Oggi pur di vendere magari ve la lasciano per più del classico giro del palazzo con il co-equipier / venditore.
Ho guidato, in lontano passato, nell’ordine: una Volvo 850 con motore 5 cilindri a benzina e 143 cavalli, trazione anteriore, poi una T5 con motore benzina cinque cilindri turbo, trazione anteriore, 211 cavalli.
Sono state affiancate negli anni successivi (sempre anni lontani) due doppia trazione: una 850 AWD ed una V70 Cross Country. In comune avevano il motore, sempre quello con cinque cilindri benzina sovralimentato, e la potenza di 211 cavalli. Diversi gli assetti. Tutte e quattro simili per alcuni tratti ‘somatici’: grande confort, eccellente tenuta di strada, capacità di carico sorprendente, stabilità e reattività. Consumi più che adeguati a prestazioni e peso. Con la T5 potevi fare anche cinque chilometri con un litro. Ma da una città all’altra le distanze si accorciavano in modo proporzionale alla fretta.
L’equazione tanta fretta, tanti chilometri, tanto consumo, pochissimo tempo era risolta da quel cinque.
Allo stesso tempo la T5, quando non avevi fretta, era capace di fare tredici chilometri con un litro. Viaggiando a velocità adeguata, ovvero dentro i limiti dei 130 Km/h in autostrada. Questi dati furono argomenti di feroci ed appassionate discussioni con i detrattori della marca svedese, sempre volti a suo favore dai dati alla pompa e dalle carte carburante. E’ chiaro che le prestazioni di rilievo generassero, oltre al consumo, anche emozioni di pari livello. Era un bell’andare. Gratificante. E sempre in grande sicurezza.
Con questi ricordi scendere su una V70 con motore a gasolio millessei, lasciatemi commentare, un po’ di curiosità l’avevo. Del tipo: è grande, sarà senz’altro confortevole, chissenefrega delle prestazioni. Con l’aria che tira meglio, vorrà dire: rispetto del codice stradale, scarsa frequentazione delle aree di servizio. In soffitta le prestazioni mi godo il viaggio, e la compagnia del paesaggio. Non sono più, questi, i tempi del casello-casello. Amen. Siamo in un’altra epoca. M’adeguo.
La E45 mi aspetta. La preferisco alla autostrada perché la densità di traffico è molto più bassa e la probabilità di incontrare l’imbecille di turno che ti si attacca al paraurti è rara. Alla messa in moto con il pieno la V70 denuncia un’autonomia soprendente, oltre mille chilometri. Sì, mille chilometri. Va bene dentro il serbatorio ci sono circa settanta litri.
E con la messa in moto arriva la prima sopresa. Questa automobile non “pesa”. Non provo quella sensazione di *sotto*-*dimensionamento* del motore rispetto alla vettura ed al suo peso. Quell’orribile fatica che ti fa sembrare di essere il nano contro il gigante. No, la V70 è palestrata. Questa ha muscoli, si muove con una agilità sorprendente. Merito della “prima”? No, va così anche nelle marce successive, la seconda, la terza, la quarta, la quinta ed infine la sesta. Caspita! E che coppia **”cià ‘sto”** motore?
Ecco qui, alcune specifiche dalla doc press kit:
***”La versione D2 della V70 monta un propulsore diesel da 1.6 litri. L’unità sviluppa 115 CV di potenza e una coppia di 270 Nm. Il motore D2 abbinato al cambio automatico Powershift garantisce consumi di carburante e livelli di emissioni di CO2 ridotti come quelli della versione manuale: 4,5 l/100 km (Ciclo Combinato EU), con emissioni di CO2 pari a 119 g/km.”***
Rallegrato dalle doti di coppia del piccolo D2 (non dite che è superdotato… lo scrivo io) comincio a pensare che questa sia una automobile tutta da scoprire. Un pensiero che ha ceduto subito il posto all’idea che questa è un’automobile intelligente. Una constatazione che mi ha accompagnato per tutto il mese, ogni volta che l’ho guidata. Sorprendendomi sempre per le sue capacità dinamiche. Anche quando oltre al sedile del driver era occupata la poltrona del passeggero e pure il divano posteriore. E nel bagagliaio c’era anche la valigia della ‘suocera’. Condizione familar-vacanziera tipica che mette in crisi fior fiore di berline, wagon e sport utility. Ebbene nonostante ciò, consapevole di non ottenere il miracolo, la V70 D2 ha affrontato il ring autostradale a testa alta magari non vicendo per KO ma senz’altro ai punti. Quelli che contano: ossia media elevata e consumi contenuti. Il contrario esatto della mia ultima AWD. Ma senza farmi rimpiangere, neanche per un istante, quelle doti dinamiche.
Infine un paio di osservazioni, anche maliziose. Amo la montagna e decido di fare i Quattro Passi, o peggio, il Passo dello Stelvio. Come se la cava il piccolo millessei con quei 48 tornanti da scalare? Non lo so, ho frequentato le spiagge, quest’anno.
Un motore così dovrebbe esser stato progettato con specifiche un tantino tirate, la domanda è: quanto dura prima di avere il fiatone? Non è un’automobile di proprietà, non posso saperlo. “Eppoi” è appena uscita. La vita media di un motore è intorno ai duecento/duecentocinquantamila chilometri. Io penso che vi stanchiate prima. Ci sarà senz’altro un’altra Volvo ad attendervi. Di quelle con il motore Drive-E. Magari comprerete un’ibrida, così dura ancora di più.
Sono 2 motori, no?
Quindi dura il doppio.
ah, ah, ah… dai, che scherzo, ogni tanto ci sta. Qui mica siamo “cronometri & bilancini”, un po’ di goliardia, suvvia!
😉
#TEASER 4 –
STRUMENTAZIONE VOLVO V70 D2 POLAR – 6 AGOSTO 2013
Da notare come il carburante residuo nel serbatoio sia sufficiente per coprire una distanza di più o meno mille chilometri nonostante il trascorrere del tempo ed il numero di chilometri percorsi. In evidenza il valore dell’autonomia a fine viaggio. Le cifre prima del nome della fotografia indicano i dati EXIF impressi nel file dalla macchina fotografica. In alcuni casi i dati sono stati cambiati dal computer a causa degli spostamenti e delle elaborazioni di post produzione. Per una migliore visione della foto, che è in base 1280px, si consiglia di ingrandire la vista nel browser (Apple OS X 10.8.4, command +)(Microsoft Windows ctrl+).